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→ febbraio 12, 2016
Intervista di Pietro Vernizzi a Franco Debenedetti
Un’altra giornata di panico sulle Borse quella di ieri, dopo che mercoledì c’era stato un balzo superiore al 5%. Ad andare male non è solo Milano ma tutte le Borse europee, oltre che Wall Street. Male soprattutto le banche, e anche in questo caso non solo quelle italiane, ma anche Societe Generale e altre dl Vecchio continente. Ne abbiamo parlato con Franco Debenedetti, commentatore politico, imprenditore ed ex senatore.
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→ novembre 4, 2014
Intervista di Pietro Vernizzi
La banca del Giappone ha deciso di immettere nuovi quantitativi di liquidità nel sistema, e l’indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso a + 4,83%. Ma mentre il Pil Usa registra il +3,5%, la politica monetaria del Giappone negli ultimi mesi non ha prodotto risultati soddisfacenti. In settembre la spesa delle famiglie è scesa del 5,6% rispetto allo stesso mese del 2013 e il tasso di disoccupazione è salito al 3,6%. Ne abbiamo parlato con Franco Debenedetti, commentatore politico, imprenditore ed ex senatore.
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→ gennaio 29, 2013
Intervista di Paolo Nessi
La ricostruzione storico-economica degli eventi non richiede particolari doti investigative: semplificando in maniera estrema, il Monte dei Paschi di Siena comprò, nel 2007, l’Antonveneta a 9,3 miliardi di euro (a cui si aggiunsero altri oneri per un miliardo) dal Banco Santander. Questi l’aveva acquistata solamente due mesi prima per 6,3 miliardi. Se l’immotivato prezzo aggiuntivo fu il frutto di una tangente o di considerazioni strategiche scriteriate, lo stabilirà la magistratura. Sta di fatto che l’operazione determinò un buco nelle casse dell’istituto che cerò di colmare, a livello contabile,con un altrettanto fallimentare operazione in derivati. Quel che ancora non è noto, è come è stato possibile che tutto ciò sia potuto avvenire.
Lo abbiamo chiesto a Franco Debenedetti.
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→ gennaio 3, 2013
Intervista di Paolo Nessi
Il famigerato Fiscal Cliff, ovvero il baratro fiscale, una catastrofe recessiva, che avrebbe prodotto un aggravio contributivo per il 98% della popolazione americana, è stato evitato; senza l’accordo tra la Casa Bianca e il Congresso, sarebbero scaduti gli sgravi previsti dall’Amministrazione Bush, e quelli introdotti da Obama.
Contestualmente, sarebbe entrato automaticamente in vigore, dal primo gennaio, un piano di tagli alla spesa per un totale di 607 miliardi di dollari solo nel 2013. L’intesa raggiunta dal vicepresidente Joe Biden e dal leader della minoranza repubblicana al Senato Mitch McConnel prevede, a questo punto, l’aumento delle tasse per i redditi superiore ai 450mila dollari l’anno e rinvia di due mesi il piano dei tagli alla spesa. Franco Debenedetti, editorialista de IlSole24Ore, ci espone le sue valutazioni.
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