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→  marzo 7, 1998


Il presidente di Paribas ha sollevato ieri qualche interrogativo sull’opportunita’ che il Comit si espanda in Banca di Roma, anziche’ puntare sulla penetrazione nelle aree del Nord Est per il proprio sviluppo. L’intervento puo’ essere letto all’italiana, un altro capitolo della eterna saga tra finanza laica e finanza cattolica, delle leggendarie strategie della Galassia del Nord; oppure puo’ essere vista come l’invito a pensare in termini di piani industriali e non solo di somma di sportelli.

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→  marzo 3, 1998


La soddisfazione per aver tagliato il traguardo del deficit 1997 è legittima. La concentrata tensione agli obbiettivi macroeconomici è, all’avvicinarsi della data di esame finale, comprensibile. Ma governo e maggioranza non possono non fare i conti con preoccupazioni che si addensano anche su un altro versante: quello dello sviluppo e degli interventi per le aree depresse.

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→  febbraio 25, 1998


Due polemiche, su Telecom e su IRI 2, hanno agitato il dibattito politico dell’ultima settimana. Due polemiche accomunate da una singolarità: nessuno ne ha tratto il sia pur minimo vantaggio. Non il Governo, non la maggioranza; neppure l’opposizione. Due polemiche servite solo a diffondere a piene mani tossine che allontanano il paese da quella cultura del mercato e della concorrenza di cui ha tanto bisogno.

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→  febbraio 6, 1998


Modificare ” la disciplina relativa alle societa’ emittenti con particolare riferimento al collegio sindacale, ai poteri delle minoranze, ai sindacati di voto e ai rapporti di gruppo secondo criteri che rafforzino la tutela del risparmio e degli azionisti di minoranza”.
Cosi’ il testo, ispirato da Renzo Costi, della delega inserita nella legge comunitaria del 96, che viene attuata dal progetto di legge di cui oggi si discute a Torino.

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→  gennaio 29, 1998


Rafforzare “la tutela del risparmio e degli azionisti di minoranza” e’ uno dei criteri indicati dalla legge che delega il governo a modificare la disciplina delle societa’ quotate. In apparenza l’OPA obbligatoria, in quanto assicura la parita’ tra tutti gli azionisti, risponde a questa indicazione. Al contrario invece proprio per tutelare gli interessi degli azionisti con piccole quote del capitale bisognerebbe eliminare l’obbligo dell’OPA.

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→  gennaio 14, 1998


Un doppio danno subisce il tossicodipendente: oltre a quello che provoca a se stesso con l’assunzione, c’è quello che noi gli infligiamo, colpendolo col nostro stigma, sospingendolo verso l’emarginazione, facendolo vivere a contatto con le terminazioni di una organizzazione criminale che con le nostre leggi continuiamo ad arricchire.
Questo secondo danno ha conseguenze assai più gravi del primo: chi, sentendo il peso di questa responsabilità, sostiene la legalizzazione di tutte le droghe, lo fa dunque sulla base di ragioni morali non meno forti di quelle dei proibizionisti. E, a differenza dei proibizionisti, può poggiare il proprio argomento su solidi fondamenti empirici ed economici. Efficacemente esposti da Martin Wolf in tre lunghi articoli comparsi quest’estate sul «Financial Times», vengono qui ripresi come contributo al dibattito innescato dalle dichiarazioni di Galli Fonseca.

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