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→  luglio 28, 1998


Si avvicina il momento cruciale del passaggio in commissione al Senato del disegno di legge delega sul riordino delle Fondazioni bancarie. Il dibattito sulla vendita delle banche è scivolato in secondo piano: le Fondazioni che vogliono vendere lo stanno facendo sotto la spinta delle forze di mercato, gli incentivi fiscali appaiono sempre più un abbellimento superfluo. La vera questione che resta aperta riguarda il patrimonio, la possibilità che le Fondazioni lo usino per partecipare al controllo di società quotate.

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→  luglio 10, 1998


Cosa accadrebbe se la proposta di legge sulle fondazioni bancarie non venisse modificata?

Molto si é fatto con la riforma Draghi per rendere più efficaci le regole di governo societario, per aumentare la trasparenza del mercato dei diritti di proprietà e la contendibilità nel controllo. Oggi c’è il rischio di fare un passo indietro, introducendo invece elementi di opacità e di inefficienza. E’ quello che accadrebbe se la proposta di legge sulle fondazioni bancarie, di cui inizia la discussione in Senato dopo un travagliato passaggio alla Camera, non venisse modificata.

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→  luglio 3, 1998


La presentazione del rapporto di Bankitalia al consiglio di amministrazione di BNL, la clamorosa rinuncia ai poteri operativi da parte di Sarcinelli, i pieni poteri dati a Croff, la decisione annunciata di procedere comunuqe alla privatizzazione di BNL sono l’epilogo che non é esagerato definire drammatico di un progetto che sembrava razionale, un epilogo da cui tutti gli interessati escono con le ossa rotte.

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→  maggio 28, 1998


Seguire meno le ideologie e più i propri interessi, fornire gli strumenti perché i cittadini informati scelgano i loro amministratori sulla base dei costi e della qualità dei servizi: non serve solo all’efficienza, serve alla democrazia

Che cosa hanno in comune Borghini, Formentini, Albertini, Castellani? Che, sindaci di due grandi città non sono riusciti a vendere le farmacie comunali: come invece si erano impegnati a fare.

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→  aprile 28, 1998


Per completare la riforma Amato, che aveva creato le fondazioni, separandole dalle loro banche, c’erano due strade: agire sulle banche, oppure agire sulle fondazioni. Il Governo ha scelto la seconda strada: la proposta di legge Pinza non riguarda le banche, ma le fondazioni. E’ una strada meno diretta e quindi dagli esiti più lenti e meno certi, perche’, quando si privatizza una banca, cambia “solo” la proprietà, ma il mestiere resta quello di prima.

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→  aprile 25, 1998


Non ha voluto perdere l’occasione, il Governatore della Banca d’Italia per ripetere l’ammonimento che non cessa di rivolgere al Governo ed al Paese: perché la vita nell’euro non sia un purgatorio, non basta aver riportato il deficit nei limiti, bisogna ridurre la spesa corrente e diminuire la pressione fiscale; solo così si possono ottenere la fiducia degli operatori ed i tassi di crescita indispensabili per aumentare l’offerta di lavoro. E non ha consegnato queste sue convinzioni ad un’intervista – che, come è noto, e’ sempre personale – ma le ha espresse nel corso di un’audizione alla commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato.

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