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→  agosto 8, 2000


Fra regole, leggi e capitalismo

E’ forse utile una premessa, per sgombrare il campo da malintesi: il liberista non nega che esistano beni pubblici che il mercato non è in grado di fornire, al massimo è cauto nell’uso della locuzione “fallimenti del mercato”. A ben vedere infatti molti presunti “fallimenti” o sono dovuti a vincoli che impediscono il corretto funzionamento dei mercati, oppure non reggono all’analisi: come nella famosa confutazione di Coase sul caso dei fari, per anni acriticamente ritenuto un sistema che non avrebbe potuto funzionare senza l’intervento della mano pubblica.

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→  agosto 3, 2000


Se supererà il rischio di ricorsi al TAR, l’operazione di innestare sul corpo di un beauty contest una gara vera per l’assegnazione delle frequenze per l’UMTS è riuscita

Il trapianto è stato effettuato. Se non ci sarà rigetto, se cioè supererà il rischio di ricorsi al TAR, l’operazione di innestare sul corpo di un beauty contest una gara vera per l’assegnazione delle frequenze per l’UMTS è riuscita: ed è un risultato di cui dare atto con soddisfazione.

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→  luglio 24, 2000


Il dato più significati­vo che emerge dall’analisi Ocse sul­le riforme dei sistemi di regolazione è la constata­zione che l’affidarsi a meccanismi e incentivi di mercato per raggiunge­re obbiettivi di interesse pubblico è diventato ne­gli ultimi due decenni un fatto consolidato. In tutto il mondo è ormai pacifi­co che anche gli obbietti­vi di servizio universale, di sicurezza e di rispetto ambientale possono esse­re raggiunti all’interno di assetti competitivi.

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→  luglio 14, 2000


L’unica ragione per mantenere la manopubblica sulla tv di Stato è garantire il controllo politico

La proverbiale attenzione che il Presidente dell’Autorità per la Garanzia delle Comunicazioni — professor Enzo Cheli — ha per le pre­rogative del Parlamento, ha fatto sì che nella relazione dí ieri nulla si dicesse sugli interventi legislativi in corso. Neppure un accenno quindi ad un tema assolutamente centrale, quale quello della proprietà della Rai, tema che la liquidazione dell’Iri e l’approssimarsi della fine della legislatura riportano in primo piano. Questo giornale ha già ospitato un testo di Antonio Pilati sulle ragioni economiche per procedere verso la totale privatizzazione (4 luglio); e uno di Carlo Sartori sulle ragioni istituzionali per isolare l’emittente pubblica dalle forze di mercato (8 luglio). Ma quelli che la Rai pone sono in primo luogo problemi politici: e qui si intende ragionare dei problemi politici relativi alla struttura proprietaria.

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→  luglio 6, 2000

E’ stata una mossa giusta nella sostanza e astuta nella scelta di tempo quella con cui Giuliano Amato prendendo tutti di sorpresa ha posto un obbiettivo minimo di 25000 miliardi per i ricavi dalle concessioni UMTS. Insistere nel vendere per 500 Miliardi quello che in Inghilterra è stato venduto per 14.000, in Francia per 10.000 e in Germania per cifre forse ancora maggiori sarebbe stato suicida. Ma la soluzione adottata, l’asta dentro il beauty contest, si sta rivelando un pericoloso trabocchetto.

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→  giugno 25, 2000


Nella vicenda UMTS la questione che più ha appassionato il pubblico e occupato gli operatori è stata l’entità delle somme che le aziende dovranno pagare e che lo stato potrà incassare. Di fronte alle stratosferiche cifre realizzate dall’Inghilterra, previste dalla Germania, e ipotizzate per l’Italia, sono passate quasi inosservate le modalità con cui sono state stabilite le regole per il rilascio delle concessioni, e il singolare iter procedurale seguito.

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