→ Iscriviti
→  settembre 19, 2017


Scritto da brillanti economisti italiani, pubblicato su una delle principali riviste, premiato come il migliore paper di economia applicata dell’anno: è già una notizia. Se poi tratta di Silvio Berlusconi e del conflitto di interessi, la risonanza è assicurata. Ma anche il rischio di strumentalizzazione.

leggi il resto ›

→  agosto 31, 2017


Che cosa si intende quando si dice che Sparkle, la società di TIM che gestisce comunicazioni a lunga distanza, è di “importanza strategica”?
In un senso tecnico giuridico la normativa definisce strategiche le “reti di telecomunicazioni di proprietà del Ministero dell’interno, destinate ad essere impiegate nelle attività di tutela dell’ordine e sicurezza pubblica, nonché di difesa civile”, e le attività consistenti “nello studio, la ricerca, la progettazione, lo sviluppo, la produzione, l’integrazione e il sostegno al ciclo di vita, ivi compresa la catena logistica” di una serie di “sistemi e apparati”, che spettano ai Ministeri competenti: cose tutte che non hanno nulla a che fare, né con TIM in generale, né con Sparkle in particolare.

leggi il resto ›

→  agosto 9, 2017


IL DIBATTITO SULLE FONDAZIONI INDUSTRIALI. L’IDEA LANCIATA DA ANDREA GOLDSTEIN.
Le norme potrebbero rendere impossibili gli obiettivi ritenuti più vantaggiosi per l’azienda.

Un mercato degli assetti proprietari “vibrante” è indispensabile affinché i manager diano il massimo, e così le imprese. Lo ammette anche Andrea Goldstein, nello stesso articolo in cui apre un dibattito sull’eventualità di ricorrere alle Fondazioni Industriali per “affrontare alla radice le criticità del capitalismo italiano”. Però, poche righe dopo, spiega che il loro merito sarebbe “garantire la stabilità delle proprietà e del controllo”. Delle due l’una: per crescere, serve una maggiore contendibilità delle imprese o una maggiore stabilità?

leggi il resto ›

→  luglio 25, 2017


“Aver privatizzato le rete” telefonica è stato un errore: è davvero questa la posizione del Governo, come afferma il sottosegretario Antonello Giacomelli? E, in questo caso, che cosa intende fare? Proporre la costituzione di una commissione d’inchiesta? A rispondere di tale errore, non potendo chiamare l’allora Ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi, chiamerà a giustificarsi l’allora presidente del Consiglio Romano Prodi? L’attuale premier sta gestendo situazioni complicate su molti fronti, interni ed esteri, non credo che desideri perdere tempo a riscrivere i libri di storia. Ci permettiamo, rispettosamente, di suggerirgli non già una smentita ufficiale, che sarebbe troppo onore, ma un personale invito al sottosegretario a non impegnare la posizione del governo su argomenti che appartengono, al massimo, a dibattiti e convegni di reduci.

leggi il resto ›

→  luglio 12, 2017


Habent sua fata libelli, e non solo loro: quando, un anno fa, il gruppo di economisti, sociologi ed attuariali raccolti e guidati da Nicola Rossi, riprendendo precedenti suoi studi, iniziarono a formalizzare il progetto che ora porta il nome di “25xtutti”, nessuno di loro poteva sapere quando esso sarebbe stato terminato e quali sarebbero stati i rapporti numerici e programmatici tra le forze politiche. Deve considerarsi una fortunata combinazione che quel momento sia venuto in piena campagna elettorale, quando cioè le parti politiche mettono a punto le piattaforme con cui si presenteranno agli elettori. Il fatto che ora si sappia che la campagna elettorale durerà diversi mesi, dà la profondità di prospettiva in cui collocare progetti di grande respiro.

leggi il resto ›

→  luglio 7, 2017


Due secoli fa Sismonde de Sismondi parlava del timore che “le roi d’Angleterre, en tournant constamment une manivelle, fasse produire par des automates tout l’ouvrage d’Angleterre”. Meno di cent’anni dopo fu il timore che i telai meccanici rendessero disoccupati i tessitori; poi che i trattori facessero lo stesso con i contadini; cinquant’anni fa, che il bancomat decimasse gli impiegati di banca allo sportello. Se l’aumento della produttività sia un pericolo per l’occupazione è questione ancora dibattuta tra gli economisti. Altre potrebbero esserne le conseguenze, l’aumento del terziario, la divaricazione tra le dotazioni personali di competenze. Altre le cause: ad esempio se Trump applicasse un aumento del 10% delle tariffe doganali, le aziende americane reagirebbero installando più robot; li comprerebbero in Germania e in Giappone, aumenterebbe il deficit commerciale degli USA che i dazi avrebbero dovuto ridurre.

leggi il resto ›