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→  gennaio 16, 2011


Senza la dimensione industriale della Fiat, il valore simbolico dell’auto, la determinazione di Marchionne, non avremmo il sì di Mirafiori, il fatto che si sia potuto scegliere tra il sì e il no a un piano industriale innovativo. Adesso si tratta di rendere questo risultato normale, guardando a questo risultato per quello che è, in generale e per tutti. Dobbiamo cioè ragionare “etsi Marchionne non daretur”.

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→  gennaio 8, 2011


Dal PD ostaggio della Cgil, ai partiti che condizionano gli operai.

In primo luogo, e a prima vista, il “caso Fiat” è essenzialmente una questione sindacale: CISL e UIL contrapposte frontalmente a FIOM, CGIL impegnata nell’acrobatico esercizio di distinguersi da questa senza uniformarsi a quelle e i partiti nel tentativo di dare una risposta politica ai problemi che il “caso” ha sollevato. Ma é davvero questa la dinamica della vicenda? Per quanto riguarda il PD, i problemi del ciclone Marchionne si abbattono sul partito in un momento particolarmente critico: la questione sindacale funge da detonatore di una partita politica. Sostenere che alla base dell’irrigidimento della FIOM ci sia il disegno politico di far precipitare l’evoluzione del PD, di arrivare allo show down tra chi vorrebbe spostare il partito a sinistra e chi invece vede nel centro i suoi naturali alleati, è probabilmente azzardato. Ma è certo che, “oggettivamente”, esso agisce in quella direzione.

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→  gennaio 5, 2011


di Alberto Mingardi

La filantropia è finita in un circolo vizioso? Come ha notato il Financial Times, le misure di austerità hanno un impatto sul welfare che “chiama” un maggiore impegno di associazioni benefiche e mecenati privati. Nel contempo, la perdurante incertezza influisce sulle aspettative dei donatori più abbienti, che hanno ridotto le elargizioni.

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→  dicembre 24, 2010


La vera distinzione è tra conservatori realisti e radicali sentimentalisti

I numeri non bastano per avere rilevanza politica. Lo si è visto in occasione della battaglia politica per sfiduciare il Governo: è vero, come ha detto Bersani e ribadito D’Alema, che i voti del PD sono comunque necessari per mandare a casa Berlusconi, ma dato che quella battaglia è stata tutta interna al centrodestra, ad essere evidente è stata l’irrilevanza politica del PD.

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→  dicembre 19, 2010


Un saggio iconoclasta di Kenneth Minogue riflette sulla democrazia in tempo di debolezza

“La vita morale è compatibile con la democrazia? “ Inizia di botto Kenneth Minogue, tema e interrogativo del suo libro li piazza nella prima riga. La vita morale è quella in base a cui esprimiamo il nostro giudizio su ciò che è giusto o sbagliato, vero o falso; la democrazia è sia il sistema di governo, sia il giudizio che i cittadini danno del modo in cui desiderano essere governati. Entrambi i giudizi cambiano con il tempo, e il riconoscimento che ciò è inevitabile caratterizza la cultura europea e la distingue da altre in cui invece ciò che è giusto è considerato dato una volta per sempre.

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→  dicembre 10, 2010



Se con il 14 Dicembre avesse inizio l’era del post berlusconismo, che ruolo vi avrà la sinistra? Se si andasse a un Governo di destra, guidato da una personalità diversa da Berlusconi, i voti della sinistra, contrariamene a quanto ebbe a dire Pierluigi Bersani, non sarebbero neppure necessari. Se invece lo scenario fosse quello di un governo sostenuto da una maggioranza contrapposta alla Lega e a quel che resterebbe del PDL, i voti della sinistra sarebbero numericamente necessari ma politicamente poco significativi. Infatti chi si dichiara disposto a tutto pur di liberarsi di Berlusconi non può porre altre condizioni al tavolo della trattativa con gli alleati. Quindi in entrambi gli scenari prospettati, e per il tempo che essi dureranno, il peso politico della sinistra sarà modesto.

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