→ maggio 10, 2003
- Al Direttore –
Sono i riformisti nella sinistra a essere i più danneggiati dallo smottamento dell’orografia politica innescato dalle reazioni di Silvio Berlusconi alla condanna in primo grado di Cesare Previti, poi amplificato dalla dichiarazione spontanea resa al processo in cui egli stesso è imputato, e che ora dilaga.
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→ gennaio 25, 2003
L’avvocato, sogno e incubo per borghesi e proletari
Per mezzo secolo Giovanni Agnelli é stato il simbolo del capitalismo privato italiano. Enrico Cuccia ne é stato il difensore, molte volte il salvatore. Agnelli, all’estero e in Italia, ne era il portabandiera. Senza cedere alla suggestioni simboliche di un trapasso dalla vita alla vigilia di un trapasso di poteri, io preferisco ricordarlo per questo suo ruolo, per come l’ha interpretato e per come la sua persona ha contribuito a dare al nostro capitalismo privato la sua attuale forma e le sue caratteristiche.
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→ luglio 10, 2002
Caro Direttore,
Il legno, non la seta (o la rabbia dei castelli), è quello che Giorgio Bocca deve evitare di mettere nella sua prosa, se vuole tornare ad essere “uno che ogni tanto sa stupire i suoi lettori e dire la cosa giusta”, come lei gli chiede sul Foglio dei Fogli questa settimana.
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→ aprile 19, 2002
Basta copiare dalla Spagna
Mettiamo che ora il governo, passato lo sciopero, pensasse di giocare come unica carta quella di buttare sul piatto risorse ai nuovi ammortizzatori sociali. Sarebbe un azzardo costoso. Per dividere le confederazioni dovrebbe ricorrere a rilanci su rilanci. Trovandosi già a dover fronteggiare gli effetti di un onerosissimo contratto del pubblico impiego; a provvedere alla copertura della decontribuzione, contropartita richiesta da Confindustria per devolvere i flussi del tfr alla previdenza complementare; e in presenza di andamenti tendenziali del deficit che destano preoccupazione.
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→ aprile 10, 2002
Lettera del Senatore Debenedetti al Foglio
Caro direttore,
verrò, e chiederò a mio figlio di venire con me. Chiederò anche a presidi di licei di andare a spiegare in classe perché lo faccio, perché lo facciamo: e a chi obiettasse, risponderò che non abbiamo istituito per legge il giorno della memoria perché fosse un vuoto rituale. Ma perché ci parlasse sempre del dovere di difendere la libertà e democrazia in cui Israele si sostanzia, sola in questo, in Medio Oriente.
Amici del Foglio, lanciare una seconda iniziativa, dopo quella di solidarietà all’America, comportava rischi ancora maggiori: avete avuto il coraggio di compromettervi. Ne vale la pena. Grazie.
→ aprile 10, 2002
Tutti alla Rai sembrano occuparsi delle nomine in arrivo. Ma l’assetto del sistema e la privatizzazione di viale Mazzini sono improvvisamente usciti dal magazzino oggetti dispersi, grazie alle dichiarazioni rese da Gianni Letta. Intervenendo a un convegno dell’Isimm, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio prima ha tracciato un quadro storico del trentennale ritardo della legislazione italiana in materia di telecomunicazioni e televisione, utile a ricordare che il duopolio della tv in chiaro è figlio della miopia dei legislatori e non viceversa (la nascente tv via cavo, per-esempio, fu bloccata dalla politica nel 1973 per difendere il monopolio Sip e Rai).
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