→ giugno 10, 2010
Lettera al direttore del Foglio
Caro Direttore,
Affettuoso ammiratore della passione repubblicana di Rino Formica, osservo tuttavia che invocare l’art. 139 per sostenere l’immodificabilità della prima parte della Costituzione, richiede un’interpretazione molto restrittiva di “forma repubblicana”, fino a farla coincidere con “l’incontro tra solidarismo cattolico e organicismo visionario socialista e comunista”.
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→ aprile 27, 2010
Il partito di Bersani si é dipietrificato, ma vuole formarla o no una maggioranza che la pensi come CDB sul fisco e Ichino sul lavoro?
Dovrebbe indurre qualche riflessione nel PD vedere che a Gianfranco Fini, dotato di indubbia esperienza e finezza politica ma certo né un Cavour né un Moro, con qualche dozzina di parlamentari, è riuscito il mettere in difficoltà Berlusconi più di quanto abbia fatto il centrosinistra, che pure in questi sedici anni per due volte è andato al Governo.
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→ marzo 6, 2010
Se per il Cav. il rischio fallimento è eccezionale, eccezionale deve essere l’iniziativa: elezioni anticipate
Al Direttore.
ciò che ha determinato le “incredibili figuracce” nella presentazione delle liste, è solo l’incapacità di trasformare il “popolo” in un partito? Il problema è solo quello del rapporto tra il leader e il suo “popolo”, e di come organizzare il consenso? Non sarà solo l’opposizione ad allargare il discorso dal fallimento di un’organizzazione al fallimento di una politica: ci metterà del suo anche la maggioranza quando, nel vuoto dei tre anni tra le elezioni regionali e quelle politiche, la lotta per la successione dilagherà senza pudori.
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→ ottobre 22, 2009
Secondo l’ex senatore Ds, c’è un “portato buono di questi 15 anni”, fatto di una “retorica politica” innovativa
Roma. “Sentita l’ultima sul posto fisso, direi che ora toccherà salvare il berlusconismo da Berlusconi stesso”, dice al Foglio Franco Debenedetti. All’inizio suona grossa, anche se detta da uno che a forza di nuotare controcorrente gli sono venute due spalle così. Liberale e liberista, Debenedetti è da sempre nelle file della sinistra, eletto senatore nel 1994, nel 1996 e poi ancora nel 2001, prima nel Pds e poi nei Ds.
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→ ottobre 15, 2009
Al Direttore
A leggere i giornali italiani, anche quelli grandi, i Nobel quest’anno sarebbero andati ad economisti scettici sulla capacità del mercato di autoregolarsi, dubbiosi dell’utilità delle privatizzazioni, favorevoli all’intervento dello Stato.
La realtà è esattamente il contrario: Oliver Williamson, proseguendo nel solco della lezione Ronald Coase, mostra come sia più efficiente quando è l’impresa e non i regolatori a determinare i limiti di integrazione organizzativa e proprietaria; Elinor Ostrom ricerca quali siano le condizioni in cui soggetti privati trovano intese cooperative senza bisogno di interventi statali.
Proprio vero che ognuno guarda i fatti, e a maggior ragione quelli che avvengono fuori da casa propria, con gli occhiali della propria cultura quando non dei propri pregiudizi.
Franco Debenedetti
→ settembre 8, 2009
Che in una crisi finanziaria le banche c’entrino è un’ovvietà. Che i bonus eccessivi, a volte oltraggiosamente eccessivi, dei banchieri, meritino l’attenzione dell’autorità, di vigilanza o forse anche politica, è sicuro. Ma il documento firmato da sette ministri economici dell’Eurozona in previsione del summit del G20 di Pittsburgh lascia interdetti, per le sue perentorie affermazioni e per il ragionamento che su di esse viene costruito.
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