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Archivio per il Tag »Hamas«

→  marzo 14, 2024


“Crimini contro l’umanità”, “genocidio” sono termini che ricorrono sovente nei resoconti delle guerre di Ucraina e di Gaza: di solito a sproposito, comunque senza riferimento al contesto in cui i due termini vennero creati. Sono termini giuridici, comprensibili però solo avendo ben presente le vicende vissute e le sofferenze patite: per questo se ne sentì la necessità. “La strada verso est” di Philippe Sands descrive la ricerca minuziosa di tracce e di indizi con cui ricostruire le vite dei personaggi e delle loro famiglie: singole storie nelle immense tragedie per cui furono creati gli strumenti atti a condannare i capi nazisti al processo di Norimberga, e che poi entrarono nel diritto internazionale.

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→  febbraio 29, 2024


Al direttore.
Prendere ostaggi in un contesto di conflitto armato è considerato un crimine contro l’umanità. Non è invece un crimine fare prigionieri, purché essi siano trattati umanamente, in modi definiti da accordi internazionali. C’è quindi una insanabile contraddizione alla radice delle trattative fra Hamas e Israele per scambiare cittadini israeliani presi come ostaggi con prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane: nessun moltiplicatore numerico può eguagliare un crimine contro l’umanità a fatti leciti purché nel rispetto di determinate condizioni.

→  febbraio 14, 2024


Al Direttore.
Israele e quella prova di Amleto, ha scritto lunedì Giuliano Ferrara: non una vendetta cieca, ma l’unico mezzo, forse, per difendere democrazia e libertà. Ben lo sanno gli americani: è stato necessario ammazzare Bin Laden per poter di nuovo salire su un aereo con la ragionevole sicurezza che non sarebbe stato dirottato. Gli amici di Israele e la prova di Amleto: non ammonimenti e minacce ma aiuti concreti e mezzi condivisi per riuscire a smantellare l’organizzazione terroristica rispettando i civili innocenti. E’ difficile ma su può fare, anzi si deve fare.

→  novembre 2, 2023


Al direttore.
È altamente probabile che molti di quelli che riempiono le piazze urlando a favore di Hamas, di quelli che hanno strappato le bandiere di Israele, molti dei professori che si rifiutano di firmare mozioni contro l’aggressione di Hamas, il 27 gennaio vorranno anche pubblicamente partecipare al Giorno della memoria. Come fanno a non sentire la contraddizione tra il ricordare il genocidio degli ebrei perpetrato dai nazisti, e il sostenere un movimento che ha nel proprio statuto l’obiettivo di farne un secondo, sterminando gli ebrei in quanto ebrei e cancellando Israele da qualunque carta geografica? Ricordare il passato dovrebbe servire al “mai più”: come fanno a dirlo coloro che sostengono un movimento politico che dice di battersi per “ancora una volta”? Problemi loro.

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