→ novembre 15, 2002
Il forum ha spostato gli equilibri interni alla sinistra
Quanti voti avrà spostato il Social Forum di Firenze? Credo pochi in negativo, il suo pacifico svolgimento non dovrebbe aver spaventato nessun benpensante. Ma pochi, credo, anche in positivo: non riesco a individuare i profili sociologici di elettori del centrodestra che il raduno di Firenze abbia convinto a votare a sinistra: quel distacco dal 45% al 60% che esisterebbe oggi, secondo il sondaggio di Renato Mannheimer (Corriere della Sera del 4 Novembre) tra il mercato potenziale dei due schieramenti, credo che sarà rimasto, nella migliore delle ipotesi, invariato.
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→ novembre 17, 2001
Rubrica “Porto Franco” sul congresso dei Ds
Non mi aspettavo citazioni poetiche da Fassino: ci ha dato un paio di Roosevelt e nessun Bernstein, e va bene così. La sua cultura non è quella dei cantautori. I documenti congressuali hanno una loro retorica ma Fassino i suoi punti fermi li ha messi. Sulla guerra e sui no-global innanzitutto.
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→ novembre 8, 2001
Intervista di Franco Garnero
Non è uno che ama stare allineato e coperto, il senatore dei Ds Franco Debenedetti. Per tre legislature è stato eletto nella sinistra. Ma sempre mantenendo la propria indipendenza. Sulla nuova legge sul falso in bilancio, per esempio, non ha partecipato al voto, mentre i suoi colleghi votavano contro. E adesso ha annunciato che sabato sfilerà nella manifestazione di solidarietà all’America.
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→ ottobre 17, 2001
La guerra obbliga la sinistra a una scelta
La guerra obbliga la sinistra a una scelta. Una scelta esistenziale, nel senso che da essa dipende la sua sorte per molti anni a venire. Una scelta non eludibile, anche il rifiuto di compierla in modo esplicito sarebbe già una scelta.
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→ ottobre 11, 2001
La spaccatura nell’Ulivo e nei DS
Ho vissuto con sofferenza la giornata parlamentare di martedì. L’Ulivo si spaccava in quattro tronconi. Alcuni parlamentari della Margherita hanno votato a favore della risoluzione del Governo. La grande maggioranza dei diessini ha seguito le ragioni sostenute da D’Alema, Fassino, Angius e Violante, adottando un atteggiamento di astensione simmmetrica con la maggioranza che consentisse di dare una risposta unitaria (segnalata anche da alcune modifiche introdotte dal Governo nella propria risoluzione). Circa 50 diessini, tra Camera e Senato, non se la sono invece sentita di seguire questa linea, e hanno votato contro il Governo. Infine i Verdi e i Comunisti Italiani, hanno presentato un’altra risoluzione, guardando ai pacifisti e ai vari social forum, all’inseguimento di Bertinotti.
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→ luglio 15, 1993
L’hanno chiamata «Restore hope»; ma quale speranza, e di chi? La speranza di Bush di lasciare la Casa Bianca a testa alta, di rinverdire, mandando i marines in Somalia, gli entusiasmi che durante la guerra del Golfo gli avevano valso consensi quasi plebiscitari?
O la speranza di Clinton di dimostrare di saper prendere decisioni, e di riaffermare il ruolo, forte e giusto, dell’America, in tutti i teatri del mondo?
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