→ settembre 13, 2007
da Peccati Capitali
(per il Governo Prodi)
Le previsioni sulla tenuta del Governo Prodi vanno in altalena più degli indici delle Borse dopo la crisi dei sub-prime: un giorno sembrano certe crisi in autunno ed elezioni in primavera, il giorno dopo basta un colloquio un po’ più lungo del previsto e le fronde (!) di Veltroni e Rutelli sono acqua passata, finché una frase di Mastella sulla manifestazione della sinistra del 20 Ottobre non rimette tutto in discussione.
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→ settembre 11, 2007
Burocrazia e Libro Verde
“Favorire un’effettiva e graduale riduzione del personale pubblico rimane la sfida degli anni a venire”. È il Governo a scriverlo, nel “Libro Verde sulla spesa pubblica”. L’Italia, vi si legge, è agli ultimi posti nella graduatoria di performance del settore pubblico, la spesa pubblica aumenta più che negli altri Paesi. Il debito pubblico che grava su tutto il Paese, autorizzerebbe a pretendere un pò di più di produttività dalla Pubblica Amministrazione. Perché non succede niente?
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→ luglio 12, 2007
Che cosa ci si può attendere da questo Governo che non sia il proprio faticoso e litigioso sopravvivere?
Quando si perde la visione di dove si vuole portare il Paese, ogni argomento dà luogo a una battaglia a sé: che si tratti di stato dei conti pubblici, di relazione coi cittadini in tema fiscale, di rapporto con i vertici delle autorità militari, di selezione per merito e assunzioni indiscriminate. Quando si perde la ragione del governare insieme, ogni discussione si risolve in un ricatto, e ogni soluzione in un cedimento.
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→ giugno 3, 2007
Che cosa ci possiamo ragionevolmente attendere da questo Governo? La vicenda Visco – Speciale ha dimostrato il potere di condizionamento di un piccolo partito, è un altro precedente che verrà utile alla prossima occasione. Il contratto degli statali è stato chiuso 101 a zero, nulla essendo stato ottenuto sul piano del riconoscimento dei meriti, non parliamo della sanzione dei demeriti.
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→ aprile 7, 2007
Governo? Non è né assente né reticente». Romano Prodi è nel suo ufficio di Palazzo Chigi. Una giornata intensa, come tante altre, prima di una brevissima pausa pasquale. Ha appena risolto la spinosa trattativa del rinnovo del contratto degli statali. Con soddisfazione. Il tono è tranquillo, le parole misurate, nell’amarezza consapevole che il nostro è un Paese del tutto particolare.Questa volta non per un Esecutivo inadeguato, o per la debolezza della classe politica. Tutt’altro. La colpa è altrove.
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→ gennaio 4, 2007
Ma noi, oggi, siamo più forti o più deboli? È stata questa la prima reazione alla notizia che Nicola Rossi ha deciso di uscire dai DS. Dove quel “noi” indica quanti sono assolutamente convinti che i mali di questo Paese sono antichi, e si possono curare solo con riforme liberali che incidano in profondità. Perché Nicola Rossi questa convinzione sa arricchirla di iniziative e argomentarla con rigore.
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