→ settembre 23, 2010
Nè la politica nè il capitalismo di relazione: l’ad ha solo pagato il prezzo delle sue scelte.
Leggere l’avvicendamento come la metafora bancaria del cambiamento di governance del paese che é nel’aria, spiega poco e confonde molto.
La delusione è palpabile: ma non era questo il miglior banchiere, attento alla banca e sordo alla politica? E le Fondazioni in questo caso non aveva esemplarmente anteposto la banca da sviluppare all’orticello da innaffiare? Mentre nell’avidità dei banchieri governanti e premi Nobel vedevano la causa della crisi, non era forse per la frugalità dei nostri risparmiatori e per la (relativa) moderazione dei nostri incentivi se gli impiegati non erano dovuti uscire dalle banche con i loro scatoloni e i Governi entrarci con i soldi dei contribuenti?
leggi il resto ›
→ aprile 24, 2010
Potrebbe essere animato il clima alle riunioni dei massimi organi della Compagnia di San Paolo, la Fondazione che con quasi il 10% è il maggiore azionista della Banca San Paolo Intesa. Sarebbe invece molto opportuno che prevalesse un clima riflessivo. Serve, quando ci si è cacciati in un pasticcio. Perché di pasticcio si tratta.
leggi il resto ›
→ aprile 22, 2007
Nei giorni dei congressi dei Ds e dei Dl, su Telecom era ben difficile avvenisse qualcosa di decisivo: l’aveva pronosticato – con molto realismo – Cesare Geronzi all’assemblea di Capitalia. Detto in termini accademici:
“Le tensioni all’interno dell’azienda sono connesse a tensioni all’esterno. I rapporti di forza all’interno dei consigli di amministrazione riflettono rapporti di forza nell’ambiente politico. Le pretese sui profitti aziendali derivano da obbligazioni definite dal processo politico di un Paese”.
Si legge ne “La public company e i suoi nemici” di Mark Roe, lo studioso americano dei sistemi di governance (Edizioni il Sole 24 Ore, 2004).
leggi il resto ›
→ dicembre 22, 2005
Partita Doppia
C’è un denominatore comune in tutte le battaglie bancarie estive, ed ora in quella d’autunno: sono tutti problemi di governance.
Governance di Banca d’Italia: se il problema è l’autoreferenzialità della Banca d’Italia, i poteri che hanno consentito al Governatore di far sì che gli assetti proprietari delle banche corrispondessero al suo personale disegno; l’essenziale dovrebbe essere riformare i poteri piuttosto sostituire un Governatore.
leggi il resto ›
→ agosto 3, 2004
Con l’acquisto di Abbey National da parte del Banco Santander, é iniziato in Europa il processo di consolidamento del sistema bancario, anche con aggregazioni oltre frontiera.
Con l’acquisto di Abbey National da parte del Banco Santander, é iniziato in Europa il processo di consolidamento del sistema bancario, anche con aggregazioni oltre frontiera. Le nostre banche, con dimensioni e redditività inferiori alle migliori banche estere, rischiano di essere confinate in un ruolo marginale o destinate a una condizione subalterna.
leggi il resto ›
→ aprile 18, 2000
I 2500 miliardi riscossi dagli abbonati creerebbero problemi di concorrenza sui nuovi mercati
Per tutti i produttori di contenuti la net economy costituisce una discontinuità. In alcuni casi è una discontinuità rappresentata dall’ingresso in nuovi mercati: da Bertelsmann a Mediaset, da Hachette al gruppo Espresso sono molti i fornitori di contenuti che puntano a diventare anche fornitori di servizi. In altri casi la discontinuità riguarda la proprietà che passa di mano grazie alle immense risorse finanziarie rese accessibili alle internet companies: è il caso di Time-Warner acquistata da Aol o di Broadcast.com passata a Yahoo! Il mutamento investe con forza anche Rai, la maggiore società editoriale italiana, e la porta fuori dal suo tradizionali perimetro di attività, la televisione generalista, verso nuove aree operative dove la competizione è più acuta di quella codificata nel duopolio, la creazione di valore si svolge secondo criteri differenti e gli attori sono più numerosi e dotati di tasche molto profonde.
leggi il resto ›