Archivio per il Tag »François d’Aubert«
→ febbraio 14, 2011
dal blog La nostra Storia di Dino Messina
Colbertismo è stato per un trentennio una parola con accezione negativa. In principio era Reagan e la deregulation, anno di grazia 1980. Trent’anni di liberismo sfrenato che sono naufragati nella grande bolla finanziaria scoppiata nel 2008. Con l’intervento del presidente Usa Obama per salvare banche e industria, la parola impronunciabile è tornata in auge. E così il nome di Jean Baptiste Colbert (1619-1683), il grande funzionario pubblico nato a Reims che fu per 40 anni al servizio dello Stato francese, e per circa un ventennio fu il controllore generale delle finanze sotto Luigi XIV, il Re Sole che nei decenni successivi alla morte del suo stimato ministro fece in tempo a rovinare le finanze dello Stato.
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→ febbraio 13, 2011
Intervento pubblico
L’approfondita biografia scritta da d’Aubert offre una doppia lettura dell’uomo di potere: quella privata e le imitazioni
“Colbert è tornato”: quando nel settembre 2007 gli americani vedono il Governo salvare, sostanzialmente nazionalizzandole, banche, assicurazioni, fabbriche di automobili, basta quel nome ad esprimere lo sconcerto. Quando anche in Europa si susseguono interventi più o meno scoperti, non sempre e non da tutti il nome di Colbert viene usato come segnale di pericolo. Chi già si fida poco della mano invisibile, e ritiene che i mercati in generale e quelli finanziari in particolare debbano essere sorvegliati e tenuti a freno, vede nella crisi finanziaria la conferma dei propri pregiudizi. Di fronte alla paura – delle merci cinesi e della finanza americana – la speranza è riposta nel limitarne l’afflusso e nel sostenere l’economia reale con le politiche industriali: colbertismo non è più una brutta parola.
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→ febbraio 13, 2011
di François d’Aubert
Nella caccia ai colpevoli, avidità, arroganza e consumismo finiscono sotto accusa; parsimonia, prudenza e risparmio sono rivalutate: Colbert diventa un esempio. Riconoscimenti meritati, per l’uomo e per la politica di cui è l’eroe eponimo? “Virtù usurpata”, per François d’Aubert, che così sottotitola la ponderosa biografia di Colbert, pubblicata da Perrin.
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