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Archivio per il Tag »finanziamento«

→  giugno 12, 2013


L’eliminazione del finanziamento pubblico viene solitamente ricondotta a motivi di moralità e di austerità, di ribellione per l’uso tra il disinvolto e il furfantesco delle risorse e di intolleranza per il contrasto tra le larghezze consentite ad alcuni e le ristrettezze imposte a tanti. Ma queste ragioni rischiano di farne dimenticare altre.

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→  maggio 26, 2013


È solo la punta dell’iceberg il problema della liquidità, quando si parla di finanziamenti alle Pmi. C’è anche la difficoltà nel trasmettere all’eurozona la politica monetaria della Bce: tant’è che il tema era nell’agenda della riunione di giovedì dei 23 membri del board della Banca centrale. Ci sono le difficoltà delle aziende, e non solo quelle e specifiche di quelle italiane: tant’è che ne parlava la Frankfurter Allgemeine Zeitung del 16 Maggio in uno “speciale” di 8 pagine dedicato alle difficoltà che sta incontrando il Mittelstand, colonna portante del sistema industriale tedesco. Chi guarda solo alla punta dell’iceberg, considera il finanziamento alla stregua della cassa integrazione, cioè uno strumento per sopravvivere. Chi pensa al ghiaccio che sta sott’acqua, guarda alla crisi in un modo diverso: invece di essere ansioso su “come fare” per arrivare alla fine della crisi, è preoccupato di “come essere” quando inizierà la ripresa. You never let a serious crisis go to waste, per citare Rahm Emanuel.

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→  maggio 6, 1999


La contingenza pre-contrattuale può giustificare che si alzino i toni; ma se le analisi sono tanto semplificatrici da apparire rozze, il risultato nuoce alla credibilità stessa di chi le enuncia.
Stiamo parlando, come si sarà capito, della recente intervista di Sergio Cofferati “Un capitalismo egoista sta fiaccando l’economia” (La Repubblica, 4 maggio ). Sarebbe fin troppo facile ribattere ricordando quanta responsabilità sindacale ci sia nei vincoli che ostacolano lo sviluppo, dalla flessibilità alla burocrazia centrale e locale, dai trasporti alla scuola. Ma il problema posto da Cofferati é un altro e va affrontato con serietà non fosse altro perché il suo “senza qualità” sembra riecheggiare, sia pure con toni e accenti assai diversi, il “senz’anima” pronunciato pochi giorni fa da Carlo Azeglio Ciampi.

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