→ settembre 18, 1998
Ma la vera debolezza sta nel governo che controlla la compagnia di bandiera. Un tema che riguarderà anche Caselle…
Brutta storia quella della bocciatura europea di Malpensa. Oltre al danno economico, c’è il prezzo pagato sul piano dei rapporti europei: a pochi mesi dal faticato e sudato ingresso nella moneta unica, a molti italiani l’Europa è apparsa forse per la prima volta ingiustamente arcigna; ai nostri partner europei l’Italia si è confermata, per l’ennesima volta, ingiustificatamente inadempiente e “furba”. A stupirsi e a scandalizzarsi perché gli altri cercano di fare i loro interessi si fa la figura degli ingenui; a fare del vittimismo dopo che si è riusciti ad avere contro la coalizione degli interessi di tutti, si fa la figura degli sciocchi. Meglio meditarci su bene, su questa brutta storia, almeno per evitarne delle altre.
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→ novembre 19, 1997
La vicenda iniziata con l’OPA ostile delle Assicurazioni Generali sulle Assurances Generales de France, diventata battaglia con la contro-OPA amichevole della tedesca Allianz, ha una sua straordinaria importanza anche sotto un duplice profilo che ci aiuta a comprendere che cosa e’ davvero l’Europa dell’euro.
Il primo aspetto riguarda le inevitabili conseguenze che investono le forme giuridiche stesse dell’impresa, i modelli nazionali affermatisi, la Hausbank in Germania, i noccioli duri in Francia.
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→ ottobre 17, 1997
La ricomposizione della crisi è un fatto positivo: ma il prezzo pagato è chiaro ed è duplice. Sul piano degli equilibri politici, ha sicuramente ragione Prodi a sostenere che «il governo è lo stesso e non ha cambiato natura»; tuttavia osservatori interni ed internazionali dei più diversi orientamenti hanno concordemente rilevato che a mutare segno è stata la coalizione, accentuando ancor più il peso della componente di sinistra. Sul piano dei contenuti stanno l’accettazione, sia pure rinviata nel tempo e rimandata alla contrattazione tra parti sociali, del principio della riduzione dell’orario a parità di salario, e la rinuncia a incidere sul nodo previdenziale. Quanto agli altri due punti – il rinvio sine die delle privatizzazioni di Enel ed Eni, e la nuova missione per l’Iri – è un mistero se il governo si riterrà vincolato alle promesse fatte da Prodi o se si avvarrà del silenzio osservato a crisi risolta.
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→ luglio 9, 1997
Sulla minimizzazione degli interventi politico-giudiziari nelle questioni legate ai licenziamenti
” Ma l’hanno almeno letto?” questa la domanda che vien da farsi dopo le reazioni – da parte dell’ala estrema del sindacato, ma anche di alcuni colleghi in Senato – al disegno di legge sui licenziamenti, che insieme a Pietro Ichino, ho presentato martedi’ a Milano. Sarebbe una conferma che quello dei licenziamenti e’ in Italia un argomento talmente tabu’ da non potere neanche essere oggetto di discussione.
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→ aprile 25, 1997
Caro Michele,
molte occasioni che ci hanno accomunato nei giudizi critici per la sopravvivenza nella politica italiana di visioni ostili al mercato, ho considerato il tuo impegno diretto un fatto molto positivo nel panorama politico, mi sono sinceramente rallegrato per il tuo ingresso in Bicamerale.
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→ ottobre 18, 1996
Entrare in Europa per obbligarci a risanare la finanza pubblica o ammodernare la nostra economia per entrare in Europa? Il Governo, con la finanziaria, ha deciso: il 3% a tutti i costi, e con tutti i mezzi, nel 1997. Impegnando il paese un disperato corpo a corpo con i numeri, il Governo dichiara di credere che solo costretti dal vincolo sappiamo praticare la virtù di bilancio. Anzi, che la nostra virtù sta nel pagare per comprarci un vincolo.
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