→ maggio 11, 2004
Non siamo in guerra col mondo arabo, ma non lasciamo l’Iraq ai torturatori
E’ vero: la CNN che trasmette le immagini delle torture è la dimostrazione della forza di un sistema liberale e pluralistico che ancora funziona, come quello americano; che siano le amministrazioni stesse a rivelarle e a condannarle, testimonia quanto più forte sia il sentimento democratico rispetto alle deviazioni. E’ vero, ma la cosa non basta a tranquillizzarci.
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→ febbraio 21, 2004
“Chiedi un voto di pace”: ho ricevuto centinaia di mail con questo identico appello. Come i miei colleghi; e come era già successo nel 2003.
“Chiedi un voto di pace”: ho ricevuto centinaia di mail con questo identico appello. Come i miei colleghi; e come era già successo nel 2003. Come allora, risponderò individualmente a tutti. Ma questa volta intendo anche rispondere pubblicamente, dalle colonne dell’Unità. Questo perché la situazione é radicalmente diversa da allora: in Irak e in Italia.
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→ novembre 19, 2003
Sarebbe un ben sciagurato Paese quello che non sapesse comporsi nel dolore
Sarebbe un ben sciagurato Paese quello che non sapesse comporsi nel dolore, nella pietà per i morti e nella solidarietà con i vivi. Il pericolo c’era: la guerra in Iraq ha spaccato l’Italia come forse non era mai accaduto, i nostri soldati erano partiti accompagnati da vive polemiche. Forse per evitare questo rischio, si è dato campo libero alla spettacolarizzazione, del ritorno in patria, della camera ardente al Vittoriano, del «silenzio», dei funerali. Non c’è stato limite alla grande enfasi patriottico-militare; nessuna diretta televisiva, nessun talk show ci è stato risparmiato.
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→ settembre 10, 2003
A sostegno delle ragioni di Prodi si schierano due importanti senatori ds: Franco Debenedetti e Stefano Passigli.
L’AIUTO A MILOSEVIC – «La situazione in Serbia era complessa; – spiega Debenedetti – erano anche in gioco interessi politici e industriali di vari Paesi europei e degli Usa.
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