Al direttore.
Finmeccanica, Salini, Todini, Ansaldo, Eni (possibilmente), Expo, Alitalia (of course), il credito, le fondazioni. Intercettato il “Letta viaggiatore”: “Abbiamo un’altra Cdp!”.
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Al direttore.
Finmeccanica, Salini, Todini, Ansaldo, Eni (possibilmente), Expo, Alitalia (of course), il credito, le fondazioni. Intercettato il “Letta viaggiatore”: “Abbiamo un’altra Cdp!”.
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Una delle ragioni della bassa crescita, italiana ed europea, è che troppi lavoratori sono impiegati e troppi capitali investiti nei settori diventati meno dinamici dell’economia. E’ il tema di uno dei dossier preparati per il semestre europeo a presidenza italiana, per essere proposti a Enrico Letta. Spostare capitali e persone in settori trainanti richiede cambiamenti radicali: può non bastare il cambiamento del management, servono culture diverse, può essere necessario l’innesto di outsider, fino al trasferimento del controllo.
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Condividendo al 99 per cento il testo dell’appello “Contro il riflusso statalista” promosso dal Foglio, l’ho firmato. Più che esplicitare a cosa sia dovuto l’1 per cento mancante, mi sembra interessante ragionare sul perché di questo rigurgito statalista, e a quali interessi esso serva.
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intervista di Nando Santonastaso
Non è un caso, dice Franco Debenedetti, ingegnere, già senatore DS, ora presidente dell’Istituto Bruno Leoni, se lo scontro politico sull’Imu ha ripreso vigore ora che è iniziato l’iter della decadenza da parlamentare di Silvio Berlusconi e il governo si è rafforzato. «Perché non so se è finito o meno un ventennio, come sostiene il premier Letta, ma è un dato di fatto che la fisionimia politica dell’esecutivo ne è uscita modificata. E questo genera tensioni.
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Troppa grazia Sant’Antonio! I liberisti (e i liberali) d’Italia non possono che registrare con soddisfazione che in un passaggio molto difficile del Paese, e cruciale per la sua sorte politica, Enrico Letta abbia iniziato e finito il suo discorso citando i due padri del pensiero liberale italiano, Luigi Einaudi e Benedetto Croce.
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