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→  febbraio 11, 1995


In una famosa sentenza il giudice Learned Hand, della Second Circuit Court of Appeal statunitense, affermò che nonostante la posizione monopolista (nella fattispecie del colosso dell’ alluminio Alcoa) potesse assicurare prezzi più vantaggiosi ai consumatori, essa andava condannata perché la libertà di concorrenza è un bene per sé. Torna alla mente l’episodio leggendo la parte relativa alla privatizzazione dell’Enel, nella relazione che il ministro dell’Industria C16 ha reso alla commissione Industria del Senato mercoledì scorso.

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→  novembre 1, 1994


La nazionalizzazione dell’energia elettrica fu il punto d’arrivo di un lungo e approfondito dibattito. Oggi, la privatizzazione dell’Enel rischia invece di risolversi in una colossale occasione mancata, attuata senza i necessari approfondimenti e unicamente per soddisfare le esigenze di cassa del Tesoro, dietro le quali management, sindacati e partiti indossano le vesti di conservatori che trent’anni fa ammantavano gli industriali elettrici. Allora produrre energia e renderla disponibile su tutto il territorio era una necessità posta dall’accelerata industrializzazione del Paese.

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→  settembre 20, 1994


Non stupisce che il dibattito sull’Enel si stia infiammando, come già accadde all’epoca del processo opposto nel 1962: qui sono davvero in gioco i poteri forti, e la linea del fuoco corre per tracciati che possono anche non seguire quelli degli schieramenti politici: a volte neppure quelli delle posizioni ideologiche.
Ci sono tuttavia alcune premesse sulle quali tutti dovrebbero convenire: la prima, che il business elettrico consta di tre aree con specificità proprie – produzione, trasmissione e distribuzione- e che se ne deve pretendere l’ unbundling contabile, come concordemente richiedono Autorità antitrust e autorità comunitarie; la seconda, che l’assetto del sistema energetico è di fondamentale importanza per il futuro a lungo termine di un paese industriale.

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