→ Iscriviti
→  novembre 2, 2010


da Peccati Capitali

Un conto è saperlo, un conto è vederlo. Che noi abbiamo un imponente debito pubblico, lo sanno tutti: ma vederlo aumentare con i propri occhi, secondo dopo secondo, fa impressione. Andate sul sito www.brunoleoni.it e…tenetevi forte: su un contatore digitale c’è un numero tanto lungo che si fa fatica a leggerlo, con le ultime cifre che si aggiornano in continuazione: 2.735 € al secondo, 164.112 al minuto, 10 milioni all’ora, 236 milioni al giorno. Inesorabile, inarrestabile.

leggi il resto ›

→  ottobre 27, 2010


di Stefano Cingolani

Marchionne non ha ambizioni politiche ma di fatto le sue idee costituiscono un manifesto di rivoluzione sistemica

A chi ha parlato Sergio Marchionne? Ai sindacati, ai politici, ma non solo. Ha parlato anche agli imprenditori che si sono trasformati in concessionari di servizi pubblici, ai banchieri troppo grandi per fallire, ai padroni dei tempi andati, i quali hanno lasciato i più piccoli a combattere con i sindacati e con i cinesi.
leggi il resto ›

→  ottobre 27, 2010


di Andrew Hill

One of the few economists to see the financial crisis coming has won the Financial Times and Goldman Sachs Business Book of the Year award.

Raghuram Rajan collected the £30,000 ($47,000) prize for Fault Lines in New York on Wednesday.

leggi il resto ›

→  ottobre 27, 2010


A «Che tempo che fa» ha vinto Marchionne: ma a tavolino. Marchionne parlava ai clienti italiani a cui deve vendere le sue macchine, agli operai che devono farle; parlava, in senso lato, all’opinione pubblica, il cui orientamento è decisivo quando si tratta di beni di consumo durevole; parlava ai cittadini del paese dove la Fiat ha la sua maggiore quota di mercato. Del risultato sul “campo” si può discutere. Quando la concorrenza spiana le differenze di prestazioni tra i modelli, le scelte dipendono da imponderabili elementi di gusto e di simpatia, ma alla fine è poi tra vetture “in carne ed ossa” che si decide; ma la domanda sui modelli che Marchionne intende produrre non ha avuto una risposta chiara e conclusiva.

leggi il resto ›

→  ottobre 26, 2010


dalla redazione di Roma

Quanta fame “di banda” hanno gli operatori italiani? È la principale incognita dalla quale dipendono le sorti della nuova asta. Fare paragoni con la Germania, che ha incassato 4,2 miliardi, rischia di essere fuorviante. L’Italia ha quattro operatori di telefonia mobile puri, che utilizzano cioè un’infrastruttura proprietaria.

leggi il resto ›

→  ottobre 26, 2010


di Carmine Fotina

Per il dividendo digitale l’Italia pensa a un’asta sul modello tedesco. All’Authority per le comunicazioni stringono i tempi in vista della consultazione pubblica che dovrebbe essere pronta entro l’anno: si va verso una gara unica, con un pacchetto misto di frequenze destinato alla telefonia mobile (800, 1.800 e 2.500 megahertz) come già avvenuto in Germania.

leggi il resto ›