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→  gennaio 7, 2014


di Franco Debenedetti e Luca Enriques

Che rapporto c’è tra Opa e sviluppo? Che relazione c’è tra soglia dell’Opa obbligatoria ed efficienza? Attira più gli investimenti una soglia alta o una bassa? Adesso che la proposta di modifica della soglia che fa scattare l’Opa obbligatoria non è stata approvata, è possibile riportare la discussione là dove avrebbe dovuto essere fin dall’inizio: il rapporto tra l’Opa e le sue regole e lo sviluppo delle attività produttive.

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→  gennaio 3, 2014


In nessun posto come a Siena si intrecciano da anni interessi diversi e confliggenti. Tenerli distinti avrebbe evitato molti guai

Se rispondesse al vero l’etichetta che mi hanno attaccato di “nemico delle fondazioni”, ragioni per Schadenfreude le recenti vicende di Mps me ne avrebbero fornite a iosa. Se non è così è per un malinteso, meglio, un errore fondamentale, che attraversa tutta la storia del nostro sistema bancario da quando Giuliano Amato creò le fondazioni bancarie. Separare banche da fondazioni comportava separare gli interessi delle banche da quelli delle fondazioni.

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→  dicembre 29, 2013

Botta e risposta tra Massimo Mucchetti e Franco Debenedetti sul tema dell’OPA

Caro direttore, Franco Debenedetti insiste a prendersela con il sottoscritto erigendolo a promotore unico della riforma dell’Opa obbligatoria e si compiace che la proposta sia stata respinta. Rattrista doverlo correggere, ma si deve: a beneficio dei lettori. La riforma non è mai stata votata, dunque non può essere stata respinta. Era stata accantonata in un primo tempo perché il governo aveva preso l’impegno di provvedere in tempi brevissimi e poi è stata dichiarata non ammissibile per estraneità di materia quando, di fronte all’inerzia, e dunque alla mancanza di parola del governo, la riforma è stata riproposta sotto forma di emendamento al decreto enti locali: quel capolavoro di decreto che ha fatto la fine che sappiamo.

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→  dicembre 24, 2013


Una delle ragioni della bassa crescita, italiana ed europea, è che troppi lavoratori sono impiegati e troppi capitali investiti nei settori diventati meno dinamici dell’economia. E’ il tema di uno dei dossier preparati per il semestre europeo a presidenza italiana, per essere proposti a Enrico Letta. Spostare capitali e persone in settori trainanti richiede cambiamenti radicali: può non bastare il cambiamento del management, servono culture diverse, può essere necessario l’innesto di outsider, fino al trasferimento del controllo.

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→  dicembre 22, 2013


Recensione a
La fin du rêve Européen
François Heisbourg
ediz. Stock, pagg. 194


Non vuole essere confuso con gli eurofobi di destra e di sinistra. Ha votato sì a tutti i referendum europei. È federalista convinto. François Heisbourg, presidente dell’International Institute for Strategic Studies di Ginevra, lo dice chiaro: Fin du rêve Européen, titolo del suo ultimo libro, non è un auspicio, è una constatazione.

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→  dicembre 20, 2013


“La commissione di monopoli in Germania – copio integralmente dal Corriere della Sera – ha invitato lo stato a disfarsi della partecipazioni in Deutsche Telekom per evitare un conflitto di interessi. Secondo la commissione il governo, che detiene il 30% è in conflitto di interessi perché controlla quote della società e nello stesso tempo deve garantire una giusta concorrenza”.

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