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→  aprile 13, 2001


Pensavo agli attentati di Ro­ma e Torino, leggendo due ri­cerche. La prima, «Cultura, apertura e finanza», di Rene M. Stultz della Ohio University, dimostra quanto, nel mondo globalizzato, l’elemento religioso nazionale con­ti nella tutela dei diritti dei credito­ri. La seconda di Charles Wyplosz, riscontra che la liberalizzazio­ne finanziaria produce nell’imme­diato un boom del prodotto inter­no lordo, seguito da crisi valuta­rie più o meno accentuate a secon­da del grado di efficienza dei regolatori, e quindi da periodi recessivi: ma che per i paesi in via di sviluppo la crescita del Pil che segue la liberalizzazione è molto più accentuata che nei paesi più avanzati, e anche il rallentamen­to che segue le crisi nel medio periodo è meno forte.

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→  aprile 5, 2001


Le banche azioniste di Mediobanca rispondono a qualcuno. Ma i padroni del credito….

Con gli accordi sulla corporate governance e sulla composizione dell’azionariato di Consortium che dovrà rilevare le quote ex Lazard di Generali e Mediobanca, si è posto un punto fermo alla travaglio dei primi mesi successivi alla scomparsa di Enrico Cuccia. Il tono generale con cui tali intese sono state accolte è quello dell’entusiasmo: finalmente, si è letto e sentito, anche in Piazzetta Cuccia le azioni si contano pesano e non si pesano. Aldilà del parteggiare per le fazioni che in questi mesi si sono con chiarezza profilate all’interno dell’azionariato di Mediobanca, c’è da chiedersi: ma sono stai davvero risolti i due problemi tanto agitati dai critici di Cuccia, quello del controllo e quello della trasparenza?

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→  marzo 23, 2001


Intervista di S. Cav.

Una sfida alla destra sul suo terreno: le riforme che libera­no l’economia. O meglio, quello che dovrebbe essere il suo terre­no, perché il senso della sfida è tut­to nell’osservazione dello scarso impegno della destra italiana su questi temi. E’ il filo conduttore di Sappia la destra, l’ultimo libro di Franco Debenedetti, uomo d’im­presa per molti anni, senatore dei Ds dal1994.«L’ho scritto— dice — anche permettere la Casa delle Li­bertà di fronte a un paradosso: il dibattito sulle riforme economi­che si è svolto tutto a sinistra. Loro sono stati quasi assenti…

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→  febbraio 21, 2001


La cronaca torinese si è recentemente occupata di un “caso”, nato intorno alle dichiarazioni di un dirigente dei DS sul Bingo. I vertici del partito sono stati attraversati da una scarica elettrica, Pietro Folena ha fatto sentire la sua voce. Ma un margine di equivoco è rimasto. Pericoloso: perchè da una parte non è chiaro fino in fondo di che si tratti, e dall’altra forte potrebbe essere l’impressione che in ogni caso sia una questione poco pulita. Parliamone allora, dico io: che questa polemica non condivido, perchè sono convinto che gli interessi, nel capitalismo, hanno diritto di piena cittadinanza purché siano legittimi, trasparenti e in concorrenza tra loro.

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→  gennaio 25, 2001


Quando un dito è puntato alla luna, lo sciocco vede il dito e il saggio la luna, dice il proverbio; e viene da invocarlo leggendo al­cuni commenti apparsi sulla stampa italiana a proposito della pri­vatizzazione dell’energia elettrica in California. Nel disastro che ha colpito la regione del mondo simbolo di ricchezza e di tecnologia. alcuni hanno visto la conferma dei guai a cui si andrebbe incontro quando ci si affida alla rapacità dei privati anziché alla lungimiran­za dell’operatore pubblico. In loro è scattato il cortocircuito men­tale tra privatizzazioni e fallimento. E così hanno finito di far la par­te di quelli che guardano il dito.

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→  gennaio 18, 2001


Finora le privatizzazioni, con poche erano eccezioni, ero un indirizzo politico condiviso: che diventino ogget­to di critica è già di per sé una notizia. Ancora di più se ciò avviene contemporaneamente da destra e da sinistra, a opera di due per­sonaggi che più diversi non potrebbero essere. I giorni dell’Iri (Mondadori) è di Massimo Pini, voluto da Bettino Craxi nel comitato di presidenza dell’Iri, ove rimase dall’86 al ’92, e oggi vici­no ad An. L’economista Marcel­lo De Cecco, che ha scritto pre­fazione e conclusioni a Le priva­tizzazioni (Donzelli), è il più au­torevole cultore dei grandi eco­nomisti cari alla sinistra, John Maynard Keynes e Piero Sraffa.

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