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→  novembre 18, 2002

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La destra storica non si è liberata dei suoi scheletri

«La vita non può essere stilizzata in un grafico, l’econometria non è la filosofia: la vita è fatta da fedi, passioni, sentimenti, virus». E’ difficile non restare colpiti dalle icastiche formule con cui Giulio Tremonti torna di tanto in tanto alla branca che più gli è cara. La sociologia economica, assai più del diritto tributario. Una materia che nella storia economica è vissuta di contributi e sviluppi soprattutto da sinistra e che non a caso ci restituisce un Tremonti «di sinistra».

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→  novembre 1, 2002


Il nodo delle fondazioni e i rapporti con il governo

É stato un fatto senza precedenti, l’assenza del Ministro del Tesoro in carica alla Giornata Mondiale del Risparmio il 31 Ottobre. Una rottura della tradizione non riconducibile alla parsimonia con cui Giulio Tremonti, a differenza dei suoi colleghi di governo, centellina interventi e interviste: e che invece sottolinea un fatto ormai evidente, l’incrinatura dei rapporti tra il Tesoro e il sistema bancario. Anche verso Confindustria ci sono stati strappi, Antonio D’Amato è arrivato a bollare questa Finanziaria come la peggiore da molti anni. Ma, dopo Capri, il filo con i poteri forti in qualche modo si sta riannodando, e qualcosa, su tasse e Mezzogiorno, Tremonti ha promesso di trovarlo. Invece con le banche è diverso, lì il Governo fin dall’inizio ha messo la prua verso l’iceberg: e ha tenuto la rotta costante.

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→  ottobre 30, 2002

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Che cosa ha in mente Giulio Tremonti quando parla di New Deal?

Che cosa ha in mente Giulio Tremonti quando parla di New Deal? L’aveva già fatto al convegno sulle privatizzazioni della Fondazione IRI e proprio in presenza di Romano Prodi. Ne riparla nella lunga intervista al Corriere di domenica 27 Ottobre, la prima dopo quella al Financial Times di luglio. Lo fa alla fine, ma, alla richiesta di qualche ulteriore dettaglio, risponde brusco che non dirà una parola di più.

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→  ottobre 4, 2002


Da un lato chiede rigore sui conti, ma dall’altro…

L’annuncio dato dalla Commissione europea che sposterà (rectius: proporrà di spostare) dal 2003 al 2006 la data in cui i paesi dell’euro dovranno azzerare (rectius: portare vicino allo zero) i loro deficit di bilancio, è stata letta come un altro episodio della partita che si gioca tra Consiglio dei Ministri dei paesi europei e Bruxelles. Una partita, secondo alcuni, in cui tecnocrati illuminati, difensori del contenimento delle spese, profeti della virtù dei bilanci in pareggio cercherebbero di contrastare Governi spendaccioni, incapaci di mettere ordine nei propri conti e di resistere all’assalto degli interessi organizzati.

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→  settembre 20, 2002


«Capitalia e Unicredito sono in conflitto d’interesse» è il catenaccio alla mia intervista su Mediobanca. Tutto il con­trario di quanto ho detto, e che il testo correttamente riporta: «Io non credo che questa situazione si possa con­notare come conflitto di interessi». Aggiungendo «anche per non inflazionare l’espressione e riservarla al conflitto che ben conosciamo.

→  settembre 20, 2002


“Quattromila franchi, capisci, quattromila franchi perché andavo a 80 chilometri l’ora mentre il cartello diceva 50!” Peter é svizzero, era mio compagno nelle medie, a Lucerna, dove eravamo scappati nel novembre del ’43. E svizzeri, naturalmente, sono anche i franchi. “Sai, mi spiega, se l’infrazione era grave, mi levavano la patente. Il fatto é che la multa non é proporzionale all’entità dell’infrazione, ma all’entità del patrimonio e del reddito.

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