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→  ottobre 1, 2003


“Tocca ai paesi ricchi aprire per primi le loro economie alle importazioni, sui prodotti agricoli come su quelli tessili” – Intervista al Senatore Franco Debenedetti

Franco Debenedetti è uno di quelle persone che non solo sono considerate da sempre dei “liberal”, all’interno della sinistra storica, ma che stanno decisamente a metà strada tra politica e società. E non solo perché Franco è il fratello di Carlo De Benedetti (il patron della Repubblica e dell’Espresso, meglio noto come “l’Ingegnere”), ma soprattutto perché Franco – 70 anni elegantemente portati, torinese, ingegnere a sua volta – tutto sembra tranne che “un” politico di professione, nonostante sieda in Parlamento dal 1994.

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→  settembre 29, 2003

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La notte del black-out – Intervista al Senatore Franco Debenedetti

Nuove centrali sono necessarie, le liberalizzazioni vanno portate a termine, la privatizzazione dell’Enel pure. Ma quello che è accaduto non ha niente a che fare con questi problemi. Franco Debenedetti, senatore DS, spiega le ragioni tecniche del black out, ma ne trae anche conseguenze politiche: il Governo non ha più la percezione della realtà del Paese.

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→  settembre 25, 2003

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Il fallimento di Cancun, l’agricoltura e il ruolo dell’Europa

Spendere metà del bilancio comunitario per sovvenzionare la produzione di massa di derrate alimentari, «smaltirla nei Paesi del Terzo mondo a prezzi stracciati», strangolando i contadini di quei Paesi: questa è la Politica agricola comunitaria. E il prof. Sartori lo riconosce.

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→  settembre 22, 2003

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La finanza internazionale a due anni dal caso Enron

Senatore Franco Debenedetti, che scandalo lo stipendio del presidente del New York Stock Exchange, mentre milioni di americani hanno visto i loro risparmi andare in fumo!
«Il caso Grasso non va confuso con gli scandali. Quella era una frode. Qui invece a Grasso non si addebitano reati o condotte riprovevoli. A un certo punto, il suo stipendio è risultato eccessivo, scandaloso rispetto a quanto la comunità degli affari e il pubblico ritengono giustificabile. E questo anche se i 1363 soci del Nyse sono soddisfattissimi dell’operato di un uomo come Grasso che ha ottenuto risultati molto positivi nella fase di crescita e ha contenuto la crisi dopo l’11 Settembre».

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→  settembre 19, 2003


I vincoli che tengono ferma l’economia

Il rifiuto della Svezia di entrare nell’Euro e il fallimento della sessione del WTO a Cancun sono, a ben vedere, qualcosa di più di una semplice coincidenza. La Svezia ha detto no ad una politica economica che assume la stabilità come obbiettivo sovraordinato, privando la Banca Centrale della possibilità di usare la panoplia degli strumenti atti a stimolare il ciclo economico.

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→  luglio 25, 2003


Il ministro dell’economia e la concorrenza cinese

Ma che cosa ha nel mirino Giulio Tremonti quando dà alla concorrenza della Cina la colpa del declino industriale del paese, e chiede all’Europa di adottare misure protezionistiche per compensare il divario di costi tra loro e noi? L’economista Tremonti sa che tutto l’import europeo vale il 20% del PIL, che il 23% di questo viene dall’Asia (Giappone escluso), e che quindi il suo valore é inferiore al 5% del PIL.

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