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→  luglio 15, 2008

lavoce
L’economia vacilla sotto l’effetto di uno shock petrolifero di dimensioni impensate e i mercati più che mai avrebbero bisogno di punti di riferimento. Ma il governo non esita a cambiare in corsa l’intera Autorità di regolazione dell’energia, per scopi futili, introducendo ulteriori elementi di incertezza in operatori e consumatori.

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→  luglio 2, 2008

Istituto Bruno Leoni

Il decennio 1990 -2000 è il periodo d’oro dell’apertura dei mercati in Italia: dal colpo di piccone alla foresta pietrificata di Amato Ministro del Tesoro prima e Presidente del Consiglio dopo, alla trasformazione degli enti in società per azioni, agli accordi Andreatta- van Miert, alle privatizzazioni del primo governo Prodi.

Per questo, invitato a fare un’introduzione ad un libro sull’Antitrust, ho voluto rievocare quello che per molti di noi è stata una stagione di grandi entusiasmi, di non piccole conquiste e di qualche ingenuità; approfittandone per sottrarre all’oblio alcuni dettagli.

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→  giugno 28, 2008

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Stato e mercato. Poteri regolatori

La relazione di Catricalà contiene una serie di raccomandazioni in materie di cui non é competente che, per paradosso, evidenziano le proprie carenze. I casi contoversi: costi al dettaglio, class action, massimo scoperto. Ma il garante non é un ombudsman nazionale, una cassetta delle proteste.

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→  giugno 21, 2008

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La manovra e il PD

Nella stessa settimana in cui Giulio Tremonti presenta la sua manovra finanziaria, il PD riunisce la sua assemblea costituente. Lontanissimi per contenuti e finalità, i due eventi hanno un tema in comune: quello della leadership politica e della sua formazione.

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→  maggio 30, 2008


Cartello a perdere.
Assicurazioni, Antitrust e Scambio d’Informazioni

a cura di Alberto Mingardi
Prefazione di Franco Debenedetti
Rubbettino Editore, 2008
pp. 319


In un libro in cui si parte da sentenze antitrust in questioni riguardanti vari rami assicurativi, per discutere dei principi, teorici, ideologici e politici, su cui si basa l’attività antitrust stessa, e quindi sottoporne a critica i costrutti fondamentali, mercato rilevante, attività collusiva, quello stesso di concorrenza, giungendo infine a mettere in serio dubbio la possibilità di un antitrust che non sia distorcente del mercato; in un siffatto libro non può mancare una considerazione sulla situazione esistente fino a pochi anni fa in un Paese quale il nostro, in cui il 50% delle attività economiche erano intermediate dallo Stato, e di conseguenza per interi settori non aveva senso parlare di mercato e di concorrenza; e sviluppare alcune considerazioni sul ruolo che l’Autorità per la Concorrenza ed il Mercato ha avuto nella più grande trasformazione della nostra economia, vale a dire l’uscita dello Stato da gran parte delle attività finanziarie e industriali che esso gestiva.

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→  maggio 26, 2008

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Non è lo Stato che deve decidere se la banca guadagna

Caro Direttore,

la frase sulle sofferenze da infliggere a petrolieri e banchieri, pronunciata dal Ministro Tremonti nella trasmissione di Lucia Annunziata, la si può considerare voce dal sen fuggita; ci si può astenere dal darne interpretazioni psicoanalitiche. Ma difenderla come lei fa nel suo articolo di lunedì scorso su Affari e Finanza, perché?

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