→ febbraio 14, 2011
dal blog La nostra Storia di Dino Messina
Colbertismo è stato per un trentennio una parola con accezione negativa. In principio era Reagan e la deregulation, anno di grazia 1980. Trent’anni di liberismo sfrenato che sono naufragati nella grande bolla finanziaria scoppiata nel 2008. Con l’intervento del presidente Usa Obama per salvare banche e industria, la parola impronunciabile è tornata in auge. E così il nome di Jean Baptiste Colbert (1619-1683), il grande funzionario pubblico nato a Reims che fu per 40 anni al servizio dello Stato francese, e per circa un ventennio fu il controllore generale delle finanze sotto Luigi XIV, il Re Sole che nei decenni successivi alla morte del suo stimato ministro fece in tempo a rovinare le finanze dello Stato.
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→ settembre 2, 2005
di Dino Messina
Senso di superiorità e linguaggio oscuro nell’autocritica di uno studioso schierato
Si racconta che quando Dio creò il mondo concesse a ogni popolo due virtù perché potessero prosperare: fece gli svizzeri ordinati e rispettosi delle leggi, gli inglesi perseveranti e studiosi, i francesi colti e raffinati, gli spagnoli allegri e accoglienti, ma quando arrivò agli italiani disse: «Gli italiani siano intelligenti, onesti e di Forza Italia». All’angelo che gli faceva notare di averci assegnato tre virtù invece di due il Signore rispose: «È vero, però ogni persona non potrà averne più di due». Fu così che l’italiano che è di Forza Italia e onesto non può essere intelligente. Colui che è intelligente e di Forza Italia non può essere onesto e quello che è intelligente e onesto non può essere di Forza Italia.
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