→ aprile 1, 1993
Stracciarsi le vesti per denunciare l’indegna gazzarra al senato e l’aggressione a La Malfa a Milano, rilevare la discutibilità di esternazioni ufficiali della Procura di Milano nei riguardi di un provvedimento legislativo, non saranno solo l’esibizione di civile virtù e di illuministica tolleranza? Fin quando si può cercare di tenere separata l’indignazione “buona”, quella dei civili appelli al Capo dello Stato perchè non firmasse il decreto Conso-Amato, da quella “cattiva” degli insulti e delle aggressioni?
Da più di un anno, ogni giorno una rivelazione ormai comune, gogne e ghigliottine: la civile esecrazione come alimento della coscienza inquieta.
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→ marzo 9, 1993
Il grande vuoto è incominciato sabato pomeriggio. La notizia dei decreti Amato-Conso era arrivata ai giornali venerdì sera, dopo un lunghissimo Consiglio dei ministri: i commenti erano frammentari, a volte incerti: sembrava che nessuno volesse crederci, che la politica aspettasse tempo per capire, prima di reagire. E domenica, con i commenti e gli editoriali dei giornali, è incominciato il tam-tam delle telefonate: e quindi gli inviti a preparare appelli, mandare fax, organizzare proteste. Anche quando si è saputo che il Capo dello Stato aveva deciso di non controfirmare il decreto, la mobilitazione è continuata, come se non si volesse perdere la seriazione di sentirsi partecipi e protagonisti di nuovo.
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