→ ottobre 18, 2013
Non solo tutti i genocidi, ma i crimini contro l’umanità. La legge italiana apre un vaso di Pandora, dentro si perde la Shoah
E’stata approvata in sede redigente nella commissione Giustizia del Senato la proposta di legge che rende reato il negazionismo dei genocidi. E’ la formula adottata in Israele, Portogallo e Spagna. Invece in Austria, Francia, Germania e Belgio reato è quello riferito specificamente alla Shoah. Norme antinegazioniste sono state adottate da Nuova Zelanda, Svezia, Australia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lituania, Polonia e Romania; le Nazioni Unite hanno approvato una risoluzione degli Stati Uniti che condanna qualsiasi diniego dell’Olocausto e sollecita tutti i membri a respingerlo. In Italia i soliti talebani hanno pensato di esser meglio degli altri: non solo tutti i genocidi, ma anche i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità, così aprendo un vaso di Pandora di contenziosi ovunque per il mondo, e perdendo per strada l’unicità assoluta della Shoah (i senatori Giovanardi e Buemi hanno votato contro). E pensare che erano partiti dall’idea di approvare la norma in commissione in sede redigente per il 16 ottobre, anniversario del rastrellamento e della deportazione degli ebrei di Roma.
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→ ottobre 4, 2013
Il mondo fino a ieri
di Jared Diamond
Saggi Edizioni, 2013
pp. 520
Dai viaggi in aereo ai telefoni cellulari, dall’alfabetizzazione all’obesità, la maggior parte di noi dà per scontate alcune caratteristiche della modernità, ma per la quasi interezza dei suoi sei milioni di anni di vita la società umana non ha conosciuto nulla di tutto ciò. E se il baratro che ci divide dai nostri antenati primitivi può apparirci incolmabile, osservando le società tradizionali ancora esistenti, o esistenti fino a poco tempo fa, possiamo farci un’idea di com’era il nostro antico stile di vita. Società come quella degli abitanti degli altipiani guineani ci ricordano che, in termini evoluzionistici, le cose sono cambiate soltanto di recente, e questo libro ci offre un affascinante ritratto di prima mano di ciò che per decine di migliaia di anni è stata la vita dell’umanità, soffermandosi sul significato che le differenze fra quel passato ormai quasi scomparso e il nostro presente hanno per l’uomo di oggi.
Il mondo fino a ieri è il libro piú personale scritto da Jared Diamond, che attinge a piene mani a decenni di lavoro sul campo nelle isole del Pacifico e da testimonianze sugli inuit, gli indios dell’Amazzonia, i san del Kalahari e molti altri popoli. Diamond non idealizza romanticamente le società tradizionali: alcune fra le loro pratiche restano per noi inaccettabili, ma è importante riconoscere dove e quando le loro esperienze hanno fruttato dei passi avanti nella società e nel comportamento umani. Egli ci indica quindi motivi di ammirazione e lezioni degne di essere imparate, a partire dall’approccio tradizionale a questioni universali come il trattamento degli anziani, l’allevamento dei figli, la risoluzione delle controversie, la valutazione del rischio e la salvaguardia del benessere fisico e della salute.
L’uomo di oggi continua a vivere in un corpo piú adatto alle condizioni di vita tradizionali che a quelle della modernità, e osservando un ampio ventaglio di pratiche sociali Diamond mette in luce per noi molte e fondamentali lezioni, nonché decisioni esistenziali che potrebbero aiutarci a vivere piú a lungo e in modo piú sano, ad apparecchiarci una vecchiaia piú felice e a crescere figli piú autonomi e sicuri di sé.
→ settembre 27, 2013
”Finalmente! Erano cinquant’anni che aspettavamo!” E’ un Luigi Spaventa euforico a gridarlo, abbracciando gli amici che gli capitano a tiro in Piazza Santi Apostoli, la sera del 22 Aprile 1996. In quel grido, la sua passione politica; in quel plurale, la sua collocazione politica. Collocazione, non appartenenza: non è mai stato iscritto al PCI.
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→ agosto 22, 2013
Intervento tenuto il 14 Agosto alla 46esima edizione del Festival Musicale di Asiago
Invecchiando, c’è chi scrive la propria autobiografia. E c’è chi si limita a rievocare episodi: per fissare un ricordo, magari per professare un amore.
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→ luglio 2, 2013
“Bisognerebbe leggerlo nelle scuole!” Volevo condividerlo con tanti l’entusiasmo che provai leggendo per la prima volta “The servile mind” di Kenneth Minogue. Era il 2010. Ritrovai lo stesso l’entusiasmo quando lo rilessi nel 2013, per scrivere la prefazione all’edizione in italiano per IBL Libri. E’ per quell’entusiasmo che vorrei ricordare oggi il grande filosofo della politica, morto sull’aereo che lo riportava a casa, rientrando da una riunione della Mont Pélérin Society, il club liberale di cui era stato presidente. L’entusiasmo per quella lezione di libertà.
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→ giugno 6, 2013
Fu uno schiaffone a cambiargli la vita. Il giovane Alexander aveva una bella voce da basso, e una passione incontenibile per cantare. Ma Pereira padre voleva che il suo figliolo facesse qualcosa di serio nella vita, lo fece assumere all’Olivetti Deutschland, dove allora c’era Franco Tatò. Berlino, Francoforte, calcolatori da vendere di giorno, lezioni di canto nel tempo libero, Con Alexander Pereira, una volta che me lo portarono in ufficio, ci capimmo subito: dopo poco eravamo lì a parlare del Don Carlo. Molto brillante nel salire i gradini della carriera in azienda, lo era un po’ meno nel calcare le tavole del palcoscenico. Finì che una volta, dopo una recita che egli stesso definisce disastrosa, il soprano, incrociandolo davanti a camerino, gli appioppò un sonoro ceffone. “Allora ho capito che il mio mestiere non era cantare, ma far cantare.” La sola parte in cui Pereira continua ad esibirsi, famoso e apprezzato, è quella dello Haushofmeister nella Ariadne auf Naxos di Richard Strauss: che, come è noto, non canta, ma recita. Ma è lui che organizza lo spettacolo.
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