Archivio per il Tag »crisi economica«
→ aprile 1, 2020
È una fortuna che il Governo goda di un giudizio positivo, anche se purtroppo non se lo merita. Dati, imprese, soluzioni. Idee per evitare che l’Italia guarisca morendo.
Sarà perché siamo tutto il giorno su Internet, sarà perché tutti siamo concentrati a cercar risposte agli stessi interrogativi, ma sembra che sia aumentata la velocità di circolazione delle idee: ancora pochi giorni fa erano quelle sui dati per conoscere il presente, adesso son quelle sul “dove stiamo andando” per evitare di perdere il futuro. C’è una logica comune tra la strategia per quali e quanti dati raccogliere, e quella per evitare che il Paese “muoia guarito”, per mutuare la frase di Renaud Girard, il grande cronista di guerra del Figaro. E ciò, com’è ovvio, chiama in causa il Governo, la sua strategia, la sua capacità di far ripartire il Paese. E il giudizio, come si vedrà, è del tutto diverso da quello che ci raccontano le analisi demoscopiche: giudizio sia su quello è stato fatto, sia su quello che ci si dovrebbe preparare a fare per riportare le aziende a produrre e la gente a lavorare; e sulle le ragioni culturali e politiche che ne sono alla base.
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→ dicembre 31, 2011
Sorprese del 2011. Liberisti pro decrescita e sviluppisti pro equità?
I liberisti che prescrivono rigore recessivo, i neokeynesiani che propugnano tesi sviluppiste, e il partito della decrescita che riprende quota anche al di fuori dell’Europa. L’assalto intellettuale alla crisi economica internazionale procede quantomeno in ordine sparso, come dimostra anche l’apparente ossimoro del premier italiano Mario Monti che promette di promuovere, allo stesso tempo, “crescita ed equità”.
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→ aprile 1, 2009
da Peccati Capitali
E ora la rabbia: scatta qua e là la caccia ai manager. E’ una reazione sociale diversa da quella prevista. Era attesa la protesta del lavoro dipendente per la crisi economica, file dei disoccupati, cortei guidati dai sindacati. E ci si ritrova la rabbia populista del ceto medio, devastato nel patrimonio dalla crisi finanziaria e chiamato a pagare, con le tasse, il costo per uscirne.
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→ gennaio 20, 2009
Rigore e Riforme
Ha ragione Tremonti quando dice che se il PIL italiano nel 2009 diminuisse del 2%, ritorneremmo al 2006 e non al Medioevo. Dimentica però di dire che nel 2006 era quasi un decennio che l’economia italiana non cresceva, e che il problema non è il livello di PIL, ma la produttività a cui ritorneremo. Questa, già allora faceva di noi il fanalino di coda dell’Europa. Possiamo solo rassegnarci? È su questo tema che bisognerebbe chiedere risposte a Tremonti. La vera prova che lo attende è sulle parole non dette, piuttosto che su quelle dette.
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→ ottobre 24, 2003
Caro Direttore,
se si guarda al quadro politico non si può che concordare con la sua sconsolata analisi: sulla riforma delle pensioni, non son tempi da normale dialettica parlamentare né da classica trattativa con le parti sociali. Tuttavia questa riforma espone maggioranza e opposizione a contraddizioni diverse ma simmetriche, che possono essere risolte solo da un atteggiamento cooperativo. E ciò per il fatto che questa è una ben strana legge: in cui il governo in carica impegna quello che gli succederà a fare la riforma, nel 2008.
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→ maggio 20, 2003
Bilanci. L’ultimo anno di D’Amato alla presidenza
Giovedì prossimo, all’assemblea generale di Confindustria, la gravità della situazione economica in cui versa il Paese, di cui ormai tutti hanno preso coscienza, appesantirà l’atmosfera e graverà sulla relazione di Antonio D’Amato, in pratica la sua ultima, dato che la Presidenza scade a maggio del 2004.
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