Archivio per il Tag »costi«
→ marzo 27, 2010
Avere sfondato il muro che si opponeva alla riforma sanitaria, che aveva bloccato i predecessori democratici di Barack Obama, è stata salutata in Italia come una vittoria “di sinistra”: il Presidente americano è ritornato ad essere quello per cui i nostri liberal avrebbero voluto poter votare due anni fa. Un entusiasmo giustificato? Le critiche da sinistra al sistema sanitario americano poggiano su due punti: la mancanza di copertura e il costo.
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→ luglio 28, 2009
da Peccati Capitali
Alla sanità USA si rimproverano i 45 milioni di cittadini americani senza copertura sanitaria e il costo, il 15% del PIL, più che doppio di quello “europeo”. Ma è poi proprio così? Di quei 45 milioni, un 10% ha mezzi per provvedere con proprie assicurazioni, moltissimi sono “in transito” tra un impiego e un altro, dato che sono le aziende a fornire l’assicurazione sanitaria ai loro dipendenti.
Quanto al costo, il 60% è spesa privata, per tre quarti assicurazioni e fondi di investimento e per un quarto i cittadini direttamente.
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→ ottobre 5, 2007
Conti da risanare – Tra spese e tagli
Interi settori della Pubblica amministrazione possono essere ceduti e uscire dal bilancio dello Stato – I vantaggi della riduzione delle tasse ai cittadini
Gli economisti a dire di tagliare le spese, i Governi ad aumentarle: ad ogni Finanziaria, la stessa polemica. E’ vero che ci sono illustri precedenti di “prediche inutili”, ma il fatto è a dir poco frustrante.
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→ dicembre 8, 2004
Alla decima «Conferenza delle parti» di Buenos Aires si apre una nuova fase del negoziato: Cina, India e Brasile vanno coinvolti subito – La scommessa del protocollo, che ha alti costi, è la competitività del modello economico
Il trattato di Kyoto per la riduzione delle emissioni di gas serra, impegna l’Italia a ridurre entro il 2008-2012 le proprie emissioni di anidride carbonica del 6,5% rispetto ai valori del 1990. Per raggiungere tale livello può ricorrere anche ai cosiddetti meccanismi di flessibilità: o comperare “diritti ad inquinare” da paesi che hanno superato gli obbiettivi di Kyoto, oppure compensare le proprie emissioni di anidride carbonica (CO2) con crediti di carbonio ottenuti realizzando o finanziando progetti a basse emissioni in Paesi in via di sviluppo. Il trattato prevede sanzioni finanziarie in caso di inadempimento.
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