→ giugno 15, 1995
I referendum hanno punito errori tattici e strategici della sinistra. Tattici per aver proposto un confronto in condizioni prevedibili e di cui è quindi inutile lamentarsi. Strategici per avere confusamente sovrapposto due problemi reali, (la concentrazione industriale e il conflitto di interesse), impropriamente usandoli per cercar di battere un avversario politico. Errori nati da un’enfatizzazione eccessiva del potere del mezzo televisivo sull’autonomia di giudizio dell’elettorato,che ha invece risposto con chirurgica precisione ai quesiti referendari. Di tutto ciò Massimo D’Alema sembra essere perfettamente cosciente, e si spera che ad analoghe riflessioni siano indotti gli estremisti, di sinistra e di centro.
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→ maggio 20, 1995
Intervista di Daniele Manca
Allora, finalmente i consumatori, gli utenti, i cittadini possono brindare all’arrivo della concorrenza anche nel settore delle telecomunicazioni?
«Non ne sarei così convinto», dice Franco Debenedetti, senatore fra i più attenti alle tematiche della competizione soprattutto nel campo delle nuove tecnologie.
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→ dicembre 4, 1994
Appello di Franco Modigliani, Paolo Sylos Labini, Mario Baldassarri, Romano Prodi, Franco Debenedetti
Il premio Nobel Franco Modigliani, Paolo Sylos Labini, Mario Baldassarri, Romano Prodi e Franco Debenedetti chiedono entro giovedì prossimo adesioni presso il «Corriere della Sera» alla seguente dichiarazione.
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→ dicembre 4, 1994
L’appello
Il premio nobel Franco Modigliani, Paolo Sylos Labini, Maria Baldassarri, Romano Prodi e Franco Debenedetti chiedono entro giovedì prossimo adesioni presso il Corriere della Sera alla seguente dichiarazione:
“Lo stralcio delle misure di riordino previdenziale, concordato tra governo e sindacato, elimina dalla manovra finanziaria l’unico intervento strutturale e lungimirante, e cioè quelle misure che miravano a ristabilire l’equità intergenerazionale, lungamente trascurata dai regimi precedenti. Le misure necessarie erano ben note ed erano state recepite seppur frettolosamente nel programma del Governo. Sarebbe stato necessario affiancare alla riforma previdenziale altre misure per correggere il vero difetto della legge, quello di far gravare gran parte della riduzione del fabbisogno sui pensionati. Invece Governo e sindacati hanno scelto di abbandonare la riforma unendosi in un patto miope contro le generazioni future, che non votano e non scendono in piazza. Analogo discorso vale per i problemi di sanità e istruzione, colposamente trascurati. È essenziale che governo sindacati e Paese non rinviino ulteriormente ma portino a conclusione il discorso che avevano saggiamente aperto, invece di riprendere la disastrosa politica del rinvio”
Franco Modigliani, Paolo Sylos Labini, Maria Baldassarri, Romano Prodi, Franco Debenedetti
→ novembre 14, 1994
Si dia in leasing una rete Fininvest»: così. Massimo D’Alema, a «Braccio di Ferro», polemizzando con Giuliano Ferrara sul conflitto d’interesse, rilanciando una sua precedente proposta.
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→ marzo 8, 1994
intervista di Riccardo Chiaberge
Non è un buon vento quello che ha spinto fin qui Umberto Eco, per dare man forte all’amico Franco Debenedetti, candidato al Senato per i Progressisti. Un vento maligno, vento di destra. Ma niente paura, assicura il semiologo: il futuro è nostro, non della Finivest. «Quando potremo fare lo zapping tra 150 canali, tutti gratuiti, Berlusconi dovrà cercarsi un altro impiego». L’ingegnere annuisce, compiaciuto. E il suo sorriso si allarga ancora di più quando sente dire al divino Eco che presto ogni banco di scuola dovrà essere munito di computer. Anche se la sala, alla Galleria d’Arte Moderna, è semivuota, là fuori già albeggia il «video dell’avvenire». I due oratori arrotano la erre, scherzano, divagano. L’atmosfera è salottiera. Più da «Venerdì letterari» che da comizio. «Voglio rendere utile la mia campagna elettorale — spiega Debenedetti. — Che sia un’occasione non soltanto per parlare ma per ascoltare e per fare cultura. Mi considero un candidato in ascolto».
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