Gli annunci che i due contendenti per il controllo di Telecom pubblicano sui giornali fanno appello agli interessi individuali. Ma sono in gioco anche interessi collettivi, a quelli deve pensare il Governo. Il quale si trova in una posizione anomala: col suo 3,4% è ancora un azionista, ma, avendo deciso di uscire dalla gestione, non può giudicare su piani industriali. Per essere neutrale ha deciso di non partecipare all’assemblea. A ben vedere, la sola posizione neutrale sarebbe quella di non avere azioni in mano. Da un lato, per partecipare mantenendo la neutralità, dovrebbe immaginare quanti tra quelli che avrebbero comperato le azioni si pronuncerebbero oggi a favore delle misure antiscalata che Franco Bernabè sollecita; e si sa che non è neppure certo che, tra risparmiatori e fondi, si arrivi a mettere insieme il 30% del capitale. Se al contrario votasse a favore delle misure antiscalata, sarebbe certamente contro lo sfidante.
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