Archivio per il Tag »controllo«
→ aprile 2, 2011
Facciamo cordate e non cordoni.
Al sistema Italia serve un capitalismo più dinamico e meno protetto.
Che danni provoca all’economia del Paese una sua azienda che cambia passaporto? Evocata dalla vicenda Parmalat, la domanda richiama problemi di fondo del nostro capitalismo. Senza farsi scoraggiare dalle iniziative di un Governo che, ormai alla caccia di qualsiasi populismo, “libera la CdP su Parmalat”, vale la pena discuterne con quanti ne hanno ancora a cuore il futuro.
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→ agosto 3, 2008
Mantenere il controllo nelle mani di pochi e dare potere a chi li puntella: é questa la “difesa dell’italianità”
Un liberista né deluso né rassegnato si sente provocato dall’intervista che Cesare Geronzi ha dato al Sole 24 Ore. Il perché è presto detto. Quindici anni fa si incominciò a smontare il sistema delle Partecipazioni Statali, con Amato, poi con Dini, Ciampi e Prodi. Oggi si stanno ricreando, con un minore impiego di capitale pubblico, assetti proprietari stabili, benedetti o sponsorizzati o perfino garantiti dallo Stato.
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→ febbraio 23, 2004
L’acquisizione delle nostre banche da parte di banche estere può essere un’opportunità
“La classe politica non accetta la colonizzazione del credito italiano ad opera delle banche straniere”. Per Massimo Mucchetti, (Corriere della Sera del 21 e 22 Febbraio), questo è il vincolo da cui non si può prescindere ragionando di soluzione ai problemi sistemici delle nostre banche ( alcune delle quali sono azioniste importanti di questo giornale). Così, passano in secondo piano i problemi veri: la mancanza di contendibilità del controllo, la dimensione troppo piccola.
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→ febbraio 14, 2004
Risposta a chi non vuol cambiare
“Ma lo sapete o no, che le banche passano la maggior parte del loro tempo a cercare di mettere mano alle crisi dei grandi gruppi industriali! Lo sapete o no, voi che volete levare a Bankitalia l’antitrust bancario, che cosa capiterebbe del nostro sistema industriale, se le nostre banche se le comprassero gli stranieri?”.
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→ aprile 5, 2001
Le banche azioniste di Mediobanca rispondono a qualcuno. Ma i padroni del credito….
Con gli accordi sulla corporate governance e sulla composizione dell’azionariato di Consortium che dovrà rilevare le quote ex Lazard di Generali e Mediobanca, si è posto un punto fermo alla travaglio dei primi mesi successivi alla scomparsa di Enrico Cuccia. Il tono generale con cui tali intese sono state accolte è quello dell’entusiasmo: finalmente, si è letto e sentito, anche in Piazzetta Cuccia le azioni si contano pesano e non si pesano. Aldilà del parteggiare per le fazioni che in questi mesi si sono con chiarezza profilate all’interno dell’azionariato di Mediobanca, c’è da chiedersi: ma sono stai davvero risolti i due problemi tanto agitati dai critici di Cuccia, quello del controllo e quello della trasparenza?
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→ luglio 10, 1998
Cosa accadrebbe se la proposta di legge sulle fondazioni bancarie non venisse modificata?
Molto si é fatto con la riforma Draghi per rendere più efficaci le regole di governo societario, per aumentare la trasparenza del mercato dei diritti di proprietà e la contendibilità nel controllo. Oggi c’è il rischio di fare un passo indietro, introducendo invece elementi di opacità e di inefficienza. E’ quello che accadrebbe se la proposta di legge sulle fondazioni bancarie, di cui inizia la discussione in Senato dopo un travagliato passaggio alla Camera, non venisse modificata.
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