ROMA – Tra un’autostrada digitale e una vecchia accidentata corsia corre una bella differenza. Più o meno la stessa che correrebbe tra chi all’interno della maggioranza e del governo è da tempo un autorevole seppure ufficioso sponsor dello scorporo della rete Telecom e chi, su questo tema, usa molta moltissima cautela. Smentite a parte, è innegabile che, da oltre un anno, nell’entourage del viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani si discuta di questa opportunità in nome dell’”italianità”, anche come possibile tassello di un puzzle più ampio che condurrebbe alle nozze con la spagnola Telefonica.
leggi il resto ›