Archivio per il Tag »Cina«
→ febbraio 4, 2017
Quasi tutti gli analisti politici sono critici verso Trump: chi per le sue menzogne inutili e indifendibili, chi per avere dilapidato in 17 giorni quello che l’America si era conquistata in 70 anni di soft power, chi per gli alleati ingiustamente umiliati (Messico) e i nemici spericolatamente corteggiati (Putin). Non così lo storico Niall Ferguson, che invece lo apprezza per la razionalità della sua geopolitica. Una considerazione che va presa molto sul serio: perché mentre in altri campi, dal bando agli immigrati alla guerra di dazi, ci resta la speranza che l’opposizione del suo partito e le reazioni del suo stesso popolo evitino disastri planetari, è difficile bloccare la visione strategica di un presidente.
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→ giugno 24, 2016
Un emendamento alla legge sulla concorrenza, che il parlamento dovrebbe approvare nei prossimi giorni, delega i ministri dei Trasporti e dello Sviluppo a rivedere la disciplina del trasporto pubblico non di linea. Lo strumento potrebbe consentire al governo di emanare norme che permettano a Uber di fornire i propri servizi in Italia; come richiesto l’anno scorso dall’Autorità dei trasporti, e ribadito dall’Antitrust il 15 Giugno.
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→ gennaio 17, 2010
Come cambia la sfida cinese:
dal prodotto alle persone
di Marco Carone e Giorgio Secchi
FrancoAngeli Editore, 2010
pp. 216
La riforma del mercato del lavoro, cioè delle tradizioni e delle istituzioni determinano le modalità con cui il lavoro viene prestato, è la grande assente nell’agenda delle riforme che si auspica che vengano introdotte nell’economia cinese. Lo era prima della Grande Crisi Finanziaria del 2008, quando il pericolo sembrava essere quello di una crisi monetaria dovuta al debito estero degli USA e, per scongiurarlo, si indicava la necessità di introdurre riforme nell’economia cinese, volte ad aumentare consumi interni. Al centro dell’attenzione erano le istituzioni del welfare: tutele dei lavoratori cinesi avrebbero ridotto la necessità di risparmiare per coprirsi dai rischi di malattie e vecchiaia, e quindi avrebbero consentito di consumare di più.
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→ luglio 24, 2005
Replica a Giuliano Amato sulla libertà scientifica
Le vendite di Rolex in Cina aumentano di oltre il 100% l’anno. Percentuali di incremento analoghe sono registrate da Montblanc. Il sistema opeativo Windows ha il 95% del mercato cinese, una percentruale di molti punti maggiore di quella che detiene nel resto del mondo. Questi exploit commerciali non sono ottenuti grazie a costose campagne promozionali, o a sofisticate strategie di marketing: sono risultati che arrivano gratuitamente, senza impegni, perfino ad onta degli sforzi fatti per contrastarli. Sono i frutti imprevisti della pirateria.
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→ giugno 17, 2005
E’ sbagliato mantenere vincoli al cambiamento di lavoro
“Chi si ricorda ancora dell’articolo 18?” mi diceva poco tempo fa un mio amico. Pensare che sull’abolizione del divieto di licenziamenti individuali il governo ha rischiato di spaccare il Paese, ha provocato scioperi e raduni oceanici: oggi non ne parla più nessuno”. Resta aperta la domanda: l’errore è stato averne parlato allora o è il non parlarne più adesso?
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→ agosto 5, 2003
Caro direttore, ci sono buone ragioni per credere che Silvio Berlusconi non riuscirà a trovare il «colpo d’ala» analogo all’apertura alla Cina di Richard Nixon nel 1972. «Liberare l’industria dai suoi lacci», che a Moises Naim (Corriere della Sera, 3 agosto) appare come sua «ultima possibilità», sarebbe tutto tranne che una novità: era il programma con cui vinse le elezioni del 2001.
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