→ dicembre 11, 2001
Ancora un paio di giorni e il quadro legislativo in cui opereranno in futuro le Fondazioni bancarie sarà stato definito. Dopo gli interventi di Amato, Dini, Ciampi e Visco, l’approvazione da parte della Camera del testo Tremonti metterà la parola fine a questa lunga vicenda (un’eventuale modifica del Senato rischierebbe infatti di avere per conseguenza il ricorso all’esercizio provvisorio). E’ quindi della massima importanza che Governo e Parlamento dedichino le poche ore che rimangono a un’ultima, approfondita e spassionata disamina della questione vera, in fondo l’unica, che ancora desta perplessità: siamo sicuri che lo schema proposto dal Governo porterà alla totale privatizzazione delle banche? Siamo sicuri al 100%?
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→ dicembre 5, 2001
Fondazioni bancarie: Debenedetti contro Tremonti
Controllo da parte degli elettori su come le Fondazioni spendono il reddito del loro patrimonio; controllo da parte del mercato sugli assetti proprietari delle banche e sulla loro gestione: questi i due principi che negli ultimi anni i governi hanno cercato di affermare in nome dell’interesse generale e dell’efficienza allocativa; questi i principi alla cui applicazione si sono opposti gli interessi coalizzati intorno alle Fondazioni.
Voglio far credito a Tremonti – e non è poco – di volersi porre in linea di continuità con i suoi predecessori Amato, Dini, Ciampi, Visco, e credere che la modifica che egli propone alla normative sulle Fondazioni sia ispirata a quei principi. E’ in questa ottica che intendo indicare le ragioni di consenso e quelle di dissenso
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→ dicembre 13, 2000
Le Fondazioni bancarie ancora al centro di polemiche
Le Fondazioni bancarie sono ancora al centro di polemiche: e questo a poco più di un anno dall’approvazione della legge Ciampi che doveva disciplinarne status e attività. Sono polemiche giustificate?. A scaldare gli animi – e a scandalizzarne qualcuno- è soprattutto la vicenda delle nomine negli organi di controllo delle Fondazioni. Ma così facendo si rischia di cogliere solo una parte del problema.
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→ marzo 9, 2000
“Se le ex Fondazioni bancarie non sapranno cambiare il passo , allora tanto valeva distruggerle quando si è deciso del loro futuro”. Giuliano Amato ( “Le Fondazioni fuori dal credito”, Sole 24 Ore di martedì) deve usare toni sempre più forti per bacchettare le Fondazioni: non solo non intendono “scrollarsi di dosso il passato”, non solo mantengono posizioni di controllo, ma rivendicano per sé il ruolo di stabilizzatori del sistema bancario, di “ago della bilancia”, per usare le parole del Presidente della Fondazione Cariplo. E questo a pochi mesi dall’approvazione della legge che avrebbe dovuto indirizzare i loro capitali e le loro energie all’attività no profit.
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→ giugno 3, 1999
Stabilità e concorrenza: il problema di come creare un ambiente economico che garantisca entrambi questi valori è stato riproposto dalle Considerazioni finali, là dove il Governatore della Banca d’Italia ha trattato il tema della vigilanza e delle aggregazioni bancarie. Tra i due valori, stabilità e concorrenza, Antonio Fazio non ha dubbi su quale debba avere la preminenza.
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→ gennaio 13, 1999
Si continua a ragionare su ciò che le Fondazioni fanno mentre il problema sta in che cosa le Fondazioni sono
“E’ mio il nome che sta sul tetto del suo ufficio”. Henry Ford II aveva licenziato Lee Iacocca “per questioni di chimica”, e agli azionisti e analisti che gli rovesciavano addosso critiche feroci, così ricordava la legge base della società capitalistica: le decisioni di chi ha la maggioranza sono legittime anche quando appaiono – o sono – sbagliate.
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