→ novembre 6, 2005
Sulla Banca d’Italia l’obiettivo politico vero da perseguire «sono le regole, non le persone». Quindi è sulla legge che la «politica deve trovare uno scatto d’orgoglio per risolvere un problema che riguarda l’istituzione e non tanto la persona del Governatore».
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→ settembre 13, 2005
La proposta
«Bisogna uscire dal muro contro muro mettendo al primo posto non la resa dei conti sul passato, ma la soluzione politica sul futuro». Franco Debenedetti, senatore Ds, ha una proposta per risolvere il caso Fazio, evitando «un braccio di ferro ed un uso della forza che non converrebbe a nessuno e lascerebbe strascichi per anni». Niente mozioni di sfiducia, che non sono accettabili dal Parlamento. Ma un documento stringato: «Il Governatore della Banca d’Italia è nominato dal Presidente della Repubblica, previa approvazione del Parlamento a maggioranza qualificata, il candidato è indicato dal Governo, dura in carica 7 anni non rinnovabili, presiede un direttorio deliberante con i criteri di collegialità e trasparenza vigenti nella Bce ed è responsabile della stabilità, in un sistema di controllo per funzioni in cui l’Antitrust ha potere su fusioni e concentrazioni anche nel sistema bancario».
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→ agosto 24, 2005
C’è un filo logico che collega gli episodi della vicenda bancaria che tanto ha agitato il nostro mondo finanziario e industriale: partita dalla competizione per il controllo di due medie banche regionali, BNL e Antonveneta, dopo aver investito con violenza senza precedenti la Banca d’Italia, ha riproposto la contrapposizione tra raider e establishment industriale, è quindi divampata come nuova “questione morale”, si è infine dispiegata come progetto politico volto a spostare verso il centro l’asse della coalizione di centrosinistra.
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→ luglio 3, 1998
La presentazione del rapporto di Bankitalia al consiglio di amministrazione di BNL, la clamorosa rinuncia ai poteri operativi da parte di Sarcinelli, i pieni poteri dati a Croff, la decisione annunciata di procedere comunuqe alla privatizzazione di BNL sono l’epilogo che non é esagerato definire drammatico di un progetto che sembrava razionale, un epilogo da cui tutti gli interessati escono con le ossa rotte.
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