Se solo avessero lasciato la parola 15 invece di sostituirla con il 5 ripescato in un’altra parte della norma, il referendum sarebbe stato probabilmente dichiarato ammissibile, quasi con certezza si sarebbe superato il quorum ed è possibile che i Sì sarebbero stati in maggioranza. Come è noto, il vecchio art 18 dello Statuto dei lavoratori del 1970 imponeva che il lavoratore di un’azienda con più di 15 dipendenti venisse reintegrato nel suo posto di lavoro, ove il giudice non ne ravvisasse il giustificato motivo. Il referendum promosso dalla Cgil voleva non solo ripristinare l’art 18, eliminato dal Jobs act per i nuovi assunti, nella sua formulazione più arcigna, ma estenderlo a tutte le aziende con più di 5 dipendenti. La Corte ha ritenuto che si sarebbe trattato di un referendum propositivo; e non l’ha ammesso. Ma le indiscrezioni parlavano di una Corte divisa e giustificavano il nostro diffuso pessimismo. I proponenti il referendum non potevano ignorare questo rischio. Perché hanno voluto correrlo? Qual era l’obiettivo tanto importante da giustificare l’azzardo?
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