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→  febbraio 10, 2010

il_riformista

Perché un residuo della storia economica del Novecento ci spinge a occuparci più della nazionalità di un`infrastruttura che di quanto potremmo farne, come nel caso del gruppo telefonico. Mercato e ruolo degli investitori istituzionali. Un parere di Gamberale.

di Marco Ferrante

Ci occupiamo molto più di nazionalità delle reti che d`idee strategiche per il futuro delle stesse reti. Le classi dirigenti politiche e gli osservatori economici sono concentrati soprattutto sugli assetti di controllo della rete Telecom, per esempio. Meno a quello che si deve fare della banda larga, di quanto denaro sia ragionevole investire e se sia quella l`infrastruttura tlc su cui puntare e quale sarà il rapporto tra internet e televisione. La discussione sulla nazionalità, del resto, ha un suo fascino. Negli ultimi cinque anni italianisti e internazionalisti (spesso le stesse persone che a seconda dei casi cambiavano maglia) hanno combattuto per le banche, per le autostrade, per Telecom, per Alitalia e ancora per Telecom.

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→  febbraio 9, 2010

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di Marco Carminati

Che cosa ci resta oggi di Caravaggio? Due cose soltanto: le opere e i documenti d’archivio. Le tele del Merisi ci parlano dell’incommensurabile artista che le realizzò, i documenti ci restituiscono la testimonianza vivace dell’uomo Caravaggio, calato nel tormento del suo tempo.

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→  febbraio 6, 2010

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di Gabriele Galateri di Genola

Se è vero, come ha scritto Orazio Carabini sul Sole 24 Ore del 27 gennaio, che abbiamo scampato il pericolo di una crisi dagli effetti potenzialmente devastanti, è altrettanto vero che sono diffuse le preoccupazioni per una ripresa ancora troppo lenta e piena di ombre.
Condivido quindi la necessità di un progetto per l’Italia che sia in grado di mobilitare le ingenti risorse sottoutilizzate del nostro paese e di attivare un circolo virtuoso di investimenti, produttività, competitività, valore aggiunto e consumi. Una sfida difficile, perché si scontra con la necessità di finanziare gli ammortizzatori sociali, gestire il rientro dei disavanzi all’interno di trend più sicuri per la stabilità macroeconomica e di assorbire gli effetti della crisi finanziaria mondiale che in Italia rischiano di tradursi in una riduzione dei finanziamenti alle piccole e medie imprese. Per non parlare delle catastrofi naturali che ci hanno colpito nell’anno appena chiuso.

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→  febbraio 4, 2010

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di Marigia Mangano

Soci da due anni, ma sempre «stranieri» in Telco. Tant’è che la diffidenza degli spagnoli di Telefonica è emersa in modo esplicito in occasione dell’ultima ricapitalizzazione della scatola che controlla Telecom Italia. Il gruppo di Cesar Alierta, primo socio di Telco, ha chiesto di essere tutelato di più, ponendo per la prima volta la questione del doppio ruolo di finanziatori e soci che rivestono Mediobanca e Intesa Sanpaolo.

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→  febbraio 3, 2010

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ROMA – Tra un’autostrada digitale e una vecchia accidentata corsia corre una bella differenza. Più o meno la stessa che correrebbe tra chi all’interno della maggioranza e del governo è da tempo un autorevole seppure ufficioso sponsor dello scorporo della rete Telecom e chi, su questo tema, usa molta moltissima cautela. Smentite a parte, è innegabile che, da oltre un anno, nell’entourage del viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani si discuta di questa opportunità in nome dell’”italianità”, anche come possibile tassello di un puzzle più ampio che condurrebbe alle nozze con la spagnola Telefonica.

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→  febbraio 2, 2010

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Sì alla talpa che offre l’elenco dei 1.500 conti tedeschi in Svizzera per 2,5 milioni

di Marika De Feo

FRANCOFORTE – La lista degli evasori tedeschi? «Se i dati sono rilevanti, bisogna fare di tutto per ottenerli» ha detto ieri Angela Merkel. La Cancelliera ha rotto gli indugi e indicato la strada che Berlino intende seguire nel «giallo» del cd con i dati di circa 1500 presunti evasori fiscali tedeschi parcheggiati in banche svizzere, offerto da una «talpa» al ministro delle Finanze Wolfgang Schäeuble per 2,5 milioni di euro.

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