Archivio per il Tag »alta velocità«
→ dicembre 9, 2018
Al direttore.
Giovedì sera Marco Travaglio, dalla posizione sovrastante di cui gode a “Otto e Mezzo”, pontificava con tono perentorio sull’inutilità della Tav – “passerà solo qualche treno merci semivuoto” – e quindi ne sanciva le definitiva cancellazione. Mi ha fatto tornare in mente le riunioni a Torino con Sergio Pininfarina senior, a quel tempo presidente della Trieste-Lione. Era il 1994, e anche allora c’era una vivace opposizione all’Alta velocità: sarà solo un treno per i ricchi, dicevano. Fu solo cambiando il progetto in “Alta velocità Alta capacità” che si riuscì a superare l’ostacolo: con un aumento di costo, dovendosi ridurre la livelletta e costruire svincoli, quali si vedono percorrendo in auto la Torino-Milano. Ma l’opera è stata fatta, e ha totalmente cambiato l’economia del paese e le possibilità – di lavoro e di svago – degli italiani in modi che, credo, neppure il suo artefice Lorenzo Necci poteva immaginare. Dà da pensare sentire qualcuno che, dall’alto del suo scranno, spaccia per comune buon senso l’angustia della propria visione.
→ marzo 11, 2009
da Peccati Capitali
Affrettatevi: c’è una straordinaria finestra di opportunità da cogliere. Non so quanto durerà, quindi non ditelo a nessuno. Si tratta dell’Alta Velocità, sulla tratta Milano Roma, soprattutto di quella “Fast”, che non ferma né a Bologna né a Firenze. Tre ore e mezzo a 300 chilometri l’ora (va beh, manca ancora il tunnel appenninico, record di lentezza a costruirlo, e di velocità a percorrerlo, e allora saranno tre ore).
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→ maggio 24, 1998
Questa volta sarà l’ostensione della Sindone, la prossima il centenario della fondazione della Fiat: le visite ufficiali – e quella del presidente del Consiglio lunedì non fa eccezione si organizzano perlopiù intorno a un fatto, o a una ricorrenza, di rilevante valore evocativo. Ne risulta sovente un accoppiamento, e l’evento proietta la propria carica simbolica su tutta la visita.
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→ agosto 20, 1994
Si dice «innovazione» e si pensa ai prodotti di lunghi anni di ricerche in laboratori tecnologici. Ma innovare vuol dire anche guardare le cose in modo nuovo, forzare i tabù culturali, sparigliare le carte.
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