Quanti posti di lavoro sarebbero sufficienti per fare i beni che oggi vengono prodotti, applicando il massimo livello di tecnologia disponibile? Il calcolo, per la Germania, porterebbe ad una disoccupazione del 38%: e per l’Italia non sarebbe probabilmente molto diverso. L’assurdità sta nel metodo o nell’impostazione concettuale con cui viene affrontato il problema della disoccupazione?
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