Non sono i salari troppo alti a minare la competitività delle imprese europee: sono i manager incapaci. Sono loro il male oscuro dell’imprenditorialità del vecchio continente, perché vivono arroccati all’interno dei confini della comunità ed hanno un carente senso dell’organizzazione aziendale. Non, è un qualche sindacato barricadero a lanciare un «j’accuse» di tale evidenza ai manager di tutta Europa ma la Cee. E’ infatti quanto si legge nel «Panorama of Eu industry», uno studio della commissione europea . che in 1400 pagine analizza lo stato di salute del sistema imprenditoriale il quale a fine del 1994 dovrebbe far finalmente crescere dell’1,4 peni. cento il Pil continentale.
La Commissione europea esamina, in un ampio «Panorama delle industrie nell’Ue» le prospettive dopo due anni, in cui la produzione era scesa al livello più basso in vent’anni. Più che i dati quantitativi, sono interessanti le considerazioni qualitative, sulle cause della mancanza di competitività europea sui , mercati mondiali: come fattore chiave si indica non il costo del lavoro, ma soprattutto i processi organizzativi, interni e nei rapporti con fornitori e distributori. Infatti, nota il rapporto, per ora le importazioni sostitutive da aree a basso costo, del lavoro hanno avuto un’influenza trascurabile.
Si è già ricordato come siano innovazioni organizzative quelle che hanno propiziato il successo dell’auto giapponese, che ha trovato efficienza ed efficacia modificando i rapporti interni di stabilimento ed esterni con i fornitori.
L’organizzazione dipende a sua volta da un ambiente culturale che, ai fini della competitività e dello sviluppo, ha influenza determinante accanto ai dati più propriamente macro-economici.
La dimensione del mercato innanzitutto: che non è solo data dall’area geografica, ma dalla sua effettiva disponibilità per l’operatore; e quindi dalla trasparenza alle informazioni e dall’efficienza dei trasporti. Un’innovazione nata in California è immediatamente nota in tutti gli Usa, ed un sistema logistico efficiente ne consente la distribuzione dal Vermont al Nuovo Messico, anzi oggi dal Canada al Messico. Questa è una delle ragioni per cui da noi non sono nate società di software «pacchettizzato», alla Lotus, Borland, Microsoft.
L’assenza di posizioni dominanti: queste aumentano le barriere d’ingresso per i nuovi entranti e scoraggiano il sorgere di nuove- imprese concorrenti. Gli esempi più vistosi sono nei servizi pubblici, perché il formarsi di monopoli naturali richiede un’attenzione continua da
parte dei regolatori. Aver rotto il monopolio At&t ha fatto nascere le Baby Bell, oggi a loro volta dei giganti che si diversificano nel mondo dei media.
Il rapporto con la committenza pubblica rientra, a rigore, tra i classici interventi di sostegno statale all’economia: ma il suo successo dipende molto da fattori culturali, un rapporto libero e lungimirante con le autorità pubbliche: Eds, il gigante dei servizi informativi, creato da Ross Perot, si sviluppò a partire da una grande commessa per il governo.
Culturale è la risorsa principale, la risorsa umana (si pensi a quanti manager italiani hanno avuto grande successo negli Usa: Faggin nei microprocessori, Pesatori alla Digital, Riverso all’Ibm Europa, e non si vorrebbe offendere nessuno omettendo di menzionarlo); quindi un sistema formativo che attinga all’intero potenziale della popolazione, che dia a tutti l’opportunità di crescere, indipendentemente dalle posizioni di partenza.
Ma forse il dato più impor tante è l’atteggiamento verso il futuro. Il danno maggiore che produce l’inflazione su un’economia sta proprio nell’offrire; facili occasioni di guadagno a breve, e nello scoraggiare quindi investimenti di lungo periodo. Per ridurre il proprio rischio l’investitore vuole ridurre le incertezze sul futuro; e quindi chiede di poter contare su stabilità sociale, del ciclo economico, del costo del danaro, dei rapporti di cambio. Ivi compresa, per il suo effetto stabilizzante, anche la certezza del proprio futuro per sonale, assicurato dai risparmi o dalla pensione.
Considerazioni non nuove, certo; ma, come diceva Herbert Spencer, «solo con una ripetizione diversificata è possibile introdurre nelle menti riluttanti concetti ad esse estranei». Dato che siamo alla ripresa dell’attività di governo, quella fatta di provvedimenti, non quella gridata, è parso non inutile ricordarle.
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settembre 26, 1994