Sbloccare il duopolio Rai-Mediaset

aprile 29, 2002


Pubblicato In: Varie


Franco Debenedetti interviene al Forum di Kataweb: “Che fare della Rai?”

Che sia necessario procedere a una riforma complessiva del sistema televisivo è evidente: da un lato per ragioni di pluralismo; dall’altro per ragioni di sviluppo industriale del settore dei media. La situazione attuale, con il duopolio bloccato RAI – Mediaset non garantisce il pluralismo e frena lo sviluppo. Sulla diagnosi sono d’accordo in tanti: a parole.

Il problema è individuare la terapia: che non consista in una visione proiettata in un futuro imprecisato, astratta dalla realtà delle forze che dovrebbero realizzarla; ma che individui un percorso praticabile che si possa realizzare in un futuro prossimo e in tempi definiti. Chi chiede di aggredire il problema televisivo dal lato del conflitto di interessi, ha mille buone ragioni e un solo torto, ma decisivo. Il conflitto di interessi si risolve solo se Berlusconi vende Mediaset: peccato che i mezzi per farglielo fare non sono praticabili adesso (secondo me non lo erano prima e non lo sarebbero neanche in futuro), e lui non ha intenzione di vendere.

Invece la privatizzazione della RAI è una risposta, ad un tempo utile e praticabile. E’ utile perché aumenta il pluralismo, lo fonda sul mercato e le preferenze dei consumatori, anziché farlo dipendere dalla lottizzazione effettuata con le regole dello spoils system. E’ utile perché crea concorrenza tra aziende altrimenti intente a preservare un duopolio anticompetitivo. Ed è praticabile: il Presidente del Consiglio lo ha detto alla conferenza stampa di fine anno; l’ha detto in modo ancor più chiaro il Presidente del Senato.

Può darsi che, al momento buono, si pongano condizioni tali da vanificare in pratica la proclamata disponibilità. Ma se la privatizzazione della RAI conviene non solo al Paese, ma – come io sono convinto – soprattutto alla sinistra, perché non andare a vedere il gioco?

Vai alla pagina del forum

Invia questo articolo:
  • email
  • LinkedIn



Stampa questo articolo: