Tutti gli analisti si aspettano che Draghi a dicembre espanda il Qe. Una ragione in più per eliminare i malintesi che si sono formati sul suo scopo e sul suo funzionamento. L’equivoco più comune è che esso sia volto a «immettere liquidità nel sistema», affinché le banche concedano più prestiti. Le banche non sono tra le istituzioni che godono del maggior…credito, aggiungere elementi negativi, oltretutto sbagliati, non giova a nessuno.
Quanto alla Bce, la «trasmissione al mercato delle politiche monetarie» non è solo far sì che i mercati reagiscano alle sue mosse, ma anche che gli operatori capiscano che cosa la Banca sta facendo: dopotutto i mercati sono fatti da persone.
In una crisi la Banca centrale per prima cosa abbassa i tassi a breve, per ridurre fino ad annullare l’interesse a risparmiare anziché spendere. La crisi finisce davvero quando riprendono gli investimenti, che danno occupazione subito e altra quando entreranno in funzione. Ai fini della decisione di investimento contano i tassi a lungo termine, e questi li stabilisce il mercato: il Qe è lo strumento per abbassare i tassi, del debito sovrano e quindi, a seguire, dei debiti privati. Acquistando titoli di stato a medio e a lungo termine, la Bce determina un effetto scarsità che fa salire il prezzo e quindi abbassa il rendimento. Il minor tasso di interesse induce a cercare maggiori rendimenti in altri mercati e altre valute: il cambio si deprime, l’esportazione aumenta, un ulteriore incentivo a investire. Facendolo su grande scala e a lungo la banca centrale segnala la propria determinazione a tenere bassi i tassi per molto tempo (rafforzando la cosiddetta forward guidance): se i tassi crescessero, i bond, di cui si è riempita, perderebbero valore e la banca subirebbe una forte perdita. Dire che il Qe funziona (o non funziona) se fornisce liquidità per consentire alle banche di fare più prestiti è sbagliato: il Qe non è fatto per quello, e non lo fa. Ai fini della capacità delle banche di erogare credito è ininfluente. Perché le banche la liquidità di cui hanno bisogno se la creano esse stesse. Quando una banca fa un prestito non fa che schiacciare un pulsante e accreditare il cliente sul suo conto corrente (la cosiddetta liquidità “interna” o inside money). Quando il cliente usa i soldi ricevuti, la “liquidità” passa dal suo conto corrente a quello della sua controparte. Se i due non utilizzano la stessa banca, ci sarà anche il passaggio di un altro tipo di liquidità (le riserve o liquidità “esterna”) tra i conti che le due banche sono obbligate a detenere presso la banca centrale.
Questa liquidità in condizioni normali viene reperita sul mercato interbancario, senza alcun intervento della Banca centrale che fornisce solo l’ammontare iniziale di riserve e l’infrastruttura per effettuare gli scambi (il famoso Target2). Durante le crisi del 2008 -2009 (Lehman) e nel 2010-2012 (del debito sovrano) le banche non si fidavano a prestarsi liquidità, o lo facevano solo a tassi spropositati: la Bce, sostituendosi all’interbancario, ha immesso molta liquidità con le varie Ltro. Ma oggi le banche non hanno bisogno di liquidità della Bce: non per i pagamenti perché funziona l’interbancario; non per i prestiti a famiglie e imprese perché sono esse stesse a creare liquidità, nel momento in cui il prestito viene erogato. Il motivo per cui il Qe è stato fatto (e sarà di nuovo fatto) non è legato alla mancanza di liquidità sul mercato. Che poi aumentino anche le riserve è irrilevante, che siano detenute presso la Banca centrale è ovvio: solo li possono stare. Effettuati che sono i pagamenti, alla fine della giornata sempre presso la banca centrale saranno. Le banche possono avere tante colpe, ma dimostrare la loro neghittosità a concedere prestiti con il fatto che le riserve sono “parcheggiate” presso la banca centrale è sbagliato e dannoso . Qe o non Qe, le riserve sono sempre “parcheggiate” alla Bce, e le banche non hanno vanificato il Qe.
Il Qe non agisce neppure nel senso di allentare i limiti regolamentari entro cui possono erogare crediti. Almeno finché la Banca Centrale comprerà solo titoli di stato, e finché questi sono considerati risk-free ai fini regolamentari, sostituire nell’attivo della banca un bond con il suo controvalore monetario non incide sui vincoli e quindi sulla capacità della banca di erogare credito. Un effetto sulla creazione di liquidità il Qe ce l’ha: se l’abbassamento dei tassi a lungo e l’insieme della politica monetaria inducono a fare investimenti, gli operatori chiederanno prestiti, le banche glieli faranno – nei limiti della loro capienza – e così creeranno esse stesse liquidità. Trovare investimenti, pubblici e privati, che diano buona prospettiva di redditività, questo è il problema, non la liquidità.
Quegli equivoci che circondano il Qe di Draghi
dicembre 2, 2015
Pierluigi Zappacosta
9 annoe fa
Caro Franco, non mi vergogno ad ammettere che non capisco molto di questa alta finanza, ma sono sempre desideroso di imparare, quindi mille grazie per l’articolo “didattico”.
Cari saluti alla famiglia,
Pierluigi
Franco Bruni
9 annoe fa
Caro Franco, non credo che i prestiti saranno stimolati granchè dall’effetto del QE sui tassi a “lunga”. Francamente penso che, anche se non si può dirlo, il QE serva solo ad anestetizzare i mercati rispetto al rischio sovrano, forse soprattutto quello italiano. Dopodichè, se c’è moral hazard, … hanno ragione i tedeschi. E il nostro governo pare mostrare che c’è moral hazard: in primavera rischiamo di andare in disavanzo eccessivo anche sotto il 3% per via della clausola sul debito del fiscal compact!!! Per non parlare del ponzi game che stiamo giocando con le clausole di salvaguardia. Penso sia venuto il momento di lanciare monito un po’ serio e forte. Con alcuni amici sto pensando a come farlo.
Magari ne parliamo. Ciao e grazie per mandarmi i tuoi pezzi.
F
Natale D'Amico
9 annoe fa
Per una volta non sono del tutto convinto di quel che dici.
Il QE immette nel sistema quel che si chiama base monetaria, o moneta ad alto potenziale. Ma quel che conta è la quantità di moneta, che è fatta, come tu dici, dalla somma di base monetaria e della piramide della moneta bancaria che le banche ci costruiscono sopra. Se le banche non costruiscono questa piramide (perchè non accrescono la quantità di crediti concessi, e depositano la base monetaria aggiuntiva presso la BCE, distruggendola) il QE non produce gli effetti desiderati, di accrescere la quantità di moneta. Mi pare Draghi lo ammetta, quando dice che occorreranno misure aggiuntive, perchè non si sta realizzando l’effetto previsto (in termini di tasso d’inflazione, legato alla quantità di moneta).
La tua interpretazione è molto keynesiana old style: il tasso d’interesse scende, questo fa aumentare gli investimenti….
Ovviamente, di queste cose gli economisti discutono da oltre un secolo
Ciao
N.