Il 21 dicembre scorso il sen. Debenedetti, con altri colleghi di diversi schieramenti, ha presentato l’interpellanza che qui riportiamo. Con essa ha voluto denunciare, e cercare di bloccare, il tentativo di pregiudicare i futuri assetti del settore dell’energia elettrica. Tale settore, infatti, al pari di altri servizi pubblici oggi gestiti in regime di monopolio da aziende pubbliche, vedrà la privatizzazione dell’Enel e una diversa organizzazione di tutto il settore anche per gli aspetti che riguardano gli utenti. Il Parlamento nel settembre 1995 ha approvato la legge con cui sono state istituite le Autorità chiamate nel prossimo futuro a sovraintendere a tutto ciò che concerne produzione, erogazione e gestione dei servizi pubblici. In numeri precedenti di SD ci siamo già occupati della questione riportando le posizioni espresse dai parlamentari del Gruppo.
La firma del disciplinare – cioè dell’atto che regolamenta l’attività dell’ENEL – tra Stato ed ente elettrico, a giudizio degli interpellanti, prima che l’Autorità competente sia costituita, mette la stessa Autorità di fronte a un fatto compiuto svuotandone di significato il ruolo.
Al Presidente del Consiglio ed al Ministro dell’Industria.
Premesso
- che la legge istitutiva delle Autorità di regolazione dei servizi pubblici attribuisce alle medesime Autorità significativi poteri in ordine all’assetto del servizio pubblico da privatizzare e, in particolare modo, sugli atti concessori relativi;
- che il riassetto del settore da privatizzare dev’essere approvato dal Consiglio dei Ministri e presentato alle Commissioni parlamentari competenti per il parere;
- che non è stato adottato il disciplinare della concessione previsto dall’articolo 14 del decreto-legge n.333/92 come convertito dalla legge n. 359/92;
- che una bozza di tale disciplinare è stata recentemente predisposta e inviata all’Autorità Antitrust, ai sensi del comma 34 dell’articolo 2 della citata legge n.481 del 14 novembre 1995 istitutiva delle Autorità di regolazione, affinchè la stessa Autorità Antitrust si pronunci per quanto riguarda i profili di tutela della concorrenza;
- che tuttavia l’Autorità di regolazione per l’energia elettrica non è stata ancora costituita;
- che il disciplinare fa riferimento al riassetto del settore elettrico e, quindi, della privatizzazione dell’ENEL: essa, pertanto, costituisce di fatto un vincolo alla determinazione di tale assetto;
- che ove la convenzione venisse firmata, in assenza o, peggio, in contrasto con i predetti pareri si ingenererebbe confusione e incertezza nei mercati con effetti negativi sulla collocazione dei titoli azionari dell’ENEL;
si chiede
se il Governo non ritenga di dover sospendere la stipula della convenzione e di astenersi da qualsiasi atto che prefiguri gli assetti del settore prima che siano discussi e acquisiti i necessari pareri secondo le procedure previste dalle leggi vigenti.
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febbraio 1, 1996