→ Iscriviti
→  maggio 16, 2017


Porta il momento di ottimismo che tutti attendevano: questa, ancor più che l’aver scampato il pericolo che per due volte ci aveva tenuti col fiato sospeso, è la posizione di forza con cui Emmanuel Macron arriva al tavolo europeo. Adesso tutti attendono che si riequilibri il rapporto tra Francia e Germania, che in passato aveva garantito il buon funzionamento dei meccanismi europei, comunitari prima e intergovernativi poi: questa è la priorità.

leggi il resto ›


Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  maggio 9, 2017


Nella crisi Alitalia si è verificata una marcata discontinuità, che è importante rilevare per le conseguenze che avrà sul modo in cui essa verrà gestita.

Prima del referendum tra i dipendenti Alitalia del 24 Aprile, il presidente Gentiloni era stato esplicito: “non ci sono alternative, dovete votare sì al referendum”, li aveva ammoniti. Appena se ne conoscono i risultati, i ministri sono unanimi nell’esprimere rammarico e sconcerto. Ma è chiara la posizione: agli azionisti decidere che cosa fare, al governo ridurre al minimo i costi per i cittadini italiani e per i viaggiatori.

leggi il resto ›


Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  maggio 5, 2017

The Euro and the Battle of Ideas
Brummermeier Markus K., James Harold, Landau Lean-Pierre

Princeton University Press, 2016
440 pagg

Idee e interessi.
“Non le idee, ma gli interessi materiali e morali governano direttamente i comportamenti degli uomini. Molto frequentemente però le ‘immagini del mondo’ che le ‘idee’ hanno prodotte hanno determinato, come se avessero azionato uno scambio, lungo quali binari la dinamica degli interessi avrebbe spinto le azioni degli uomini”. In questa famosa analogia di Max Weber, tutto dipende da dove ci si pone: se a valle dello scambio si parlerà di interessi, se a monte delle “immagini del mondo”, e quindi delle idee che le hanno prodotte.

leggi il resto ›


→  aprile 27, 2017


Al direttore.

Si chiama azzardo morale: se cedi una volta, autorizzi a credere che cederai anche la successiva e con una posta più alta, e così via. Un banchiere centrale che cede di fronte allo speculatore, ha finito di fare il banchiere centrale, non è più in grado di difendere la sua moneta. L’uomo politico che cede a chi ha votato No al referendum dell’Alitalia, ha finito di fare il governante, perché non è più in grado di imporre la propria volontà: perderà in futuro, con posta sempre più alta.

leggi il resto ›


Pubblicato In: Giornali, Il Foglio
→  aprile 19, 2017


Dire, come come ha fatto Luigi Zingales nella sua rubrica «Alla luce del Sole» di domenica 16 aprile, che è mancato finora un “dibattito serio” sull’Italia e l’euro, mi pare un po’ esagerato. Anzi questo giornale, secondo la sua posizione e tradizione, vi ha seriamente contribuito: solo nelle ultime settimane ricordo Bini Smaghi, Codogno, Fabbrini, Galli, e sono certo di far torto a molti. Forse il dibattito non è stato organicamente articolato e pubblicamente esposto con l’evidenza adeguata all’ampiezza che hanno conquistato le posizioni euroscettiche. Ben venga quindi l’approfondimento che egli propone. Tuttavia, prima che incominci il dibattito tra economisti, da non economista credo necessarie alcune riflessioni sul dibattito stesso: metodologiche e politiche.

leggi il resto ›


Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  aprile 13, 2017


«Concorrenza sleale» è la motivazione con cui il Tribunale di Roma ha vietato l’uso delle piattaforme informatiche su cui si basano i servizi Uber. Questa motivazione fa uscire la vicenda dall’àmbito concettuale in cui il problema era stato trattato. Finora gli attacchi a Uber si erano basati sui vecchi regolamenti: quello per cui una vettura con conducente sarebbe dovuta ritornare nel garage di partenza prima di poter ripartire per un altro cliente; oppure quello che, dato che la licenza è concessa dai comuni i quali stabiliscono anche le modalità di esercizio, sono perciò stesso non modificabili le condizioni in cui la concessione viene esercitata (detto in chiaro: deve essere garantita la quota di monopolio venduta). Si restava nell’àmbito della interpretazione dei regolamenti e della valutazione delle convenienze, dei fornitori e dei clienti. Tutto diverso diventa il discorso se il Tribunale vieta in base a criteri di concorrenza sleale. Questa è associata a condotte quali l’imitazione parassitaria, l’abuso di posizione dominante, lo storno di dipendenti, la violazione di segreti industriali: ma devono esistere nel nostro ordinamento norme che lo consentono, se il Tribunale ha ravvisato nella modalità di esercizio di Uber le fattispecie della concorrenza sleale. (Devono esistere anche norme opposte, se per l’Antitrust sono i taxi a fare concorrenza sleale a Uber). Concorrenza è un termine economico non giuridico: è quindi il legislatore che deve intervenire per definire i limiti in cui essa può esercitarsi. Se illecita è la concorrenza sleale, intollerabile è che venga considerata sleale la concorrenza.

leggi il resto ›


Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore