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→  settembre 27, 2017


L’Europa a Tallin discuterà se e in che modo introdurre una web tax. Negli Stati Uniti montano e si rafforzano critiche al sistema industriale da cui è nata la rivoluzione digitale, lo strapotere dei Big Tech di Silicon Valley. Che nesso c’è tra l’iniziativa europea e le critiche “americane”?

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  settembre 20, 2017


di Stefano della Vigna, Ruben Durante, Brian Knight, Eliana La Ferrara
American Economic Journal, applied economy, 2016

Abstract.
During Berlusconi’s terms as prime minister, there was an increase of advertisements on Mediaset, his media company, and a change in the composition of spending with one class of companies (“regulated companies”) shifting their ads towards Berlusconi’s television channels. This behavior is presented by the authors as proof of their “key assumption”, i,e. the expectation of policy favors. By foregoing the search for other explanations, they miss a fairly plausible one. The authors exclude political considerations from their line of reasoning, but end up reaping a fruit of significant political importance, the measure of the increase of profits for Berlusconi’s networks.

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→  settembre 19, 2017


Scritto da brillanti economisti italiani, pubblicato su una delle principali riviste, premiato come il migliore paper di economia applicata dell’anno: è già una notizia. Se poi tratta di Silvio Berlusconi e del conflitto di interessi, la risonanza è assicurata. Ma anche il rischio di strumentalizzazione.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  settembre 5, 2017


L’analisi di Franco Debenedetti

Commento di Franco Debenedetti sul paper “Market-based Lobbying: Evidence from advertisement spending in Italy” a firma di Stefano della Vigna, Ruben Durante, Brian Knight, Eliana La Ferrara e pubblicato da American Economic Journal: Applied Economics 2016, 8 (1) pp 224-256.

Oltre al lobbying classico, in cui il danaro fluisce direttamente dall’azienda al politico, esiste il market-based lobbying: una strategia che porta a finanziare il politico indirettamente, aumentando l’utile di un’azienda da lui posseduta, comperando in maggior quantità i suoi prodotti. Questo è avvenuto, vogliono dimostrare gli autori, per la pubblicità comperata da Mediaset (rectius, prima del 1996, da Fininvest), cresciuta, nei periodi in cui Berlusconi era al governo, soprattutto da parte di aziende regolate, che evidentemente si aspettavano di ricavarne vantaggi diretti. Il risultato è stato un aumento del profitto di Mediaset di oltre 1 miliardo di euro. Il fatto che in 9 anni si siano succeduti periodi in cui Berlusconi è stato primo ministro e periodi in cui è stato all’opposizione, offre un’occasione rara per studiare le correlazioni.

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Pubblicato In: Giornali, Varie
→  agosto 31, 2017


Al mondo musulmano serve un Concilio di Trento. E’ l’unica strada per fermare il fanatismo.

I fanatici che uccidono in nome dell’islam agiscono all’interno del perimetro dell’islam. [...] I seguaci dell’Isis applicano al Corano alla lettera, fanno di questo il fondamento stesso della loro vita quotidiana, e vogliono riprodurre integralmente la prima forma politica conosciuta dall’islam, il Califfato. Il loro universo è certo anacronistico, ma corrisponde a una realtà che è esistita 14 secoli fa. [...] I soldati dell’Isis giustificano le loro azioni con riferimento al Corano e si rifanno a un contesto particolare della storia dell’Islam, quello segnato dalle guerre del profeta Maometto a Medina. [Agiscono] sulla base di un principio scritto nero su bianco nel Corano [2:191]: ‘Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati”‘.

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Pubblicato In: Giornali, Il Foglio
→  agosto 31, 2017


Che cosa si intende quando si dice che Sparkle, la società di TIM che gestisce comunicazioni a lunga distanza, è di “importanza strategica”?
In un senso tecnico giuridico la normativa definisce strategiche le “reti di telecomunicazioni di proprietà del Ministero dell’interno, destinate ad essere impiegate nelle attività di tutela dell’ordine e sicurezza pubblica, nonché di difesa civile”, e le attività consistenti “nello studio, la ricerca, la progettazione, lo sviluppo, la produzione, l’integrazione e il sostegno al ciclo di vita, ivi compresa la catena logistica” di una serie di “sistemi e apparati”, che spettano ai Ministeri competenti: cose tutte che non hanno nulla a che fare, né con TIM in generale, né con Sparkle in particolare.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore