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→  ottobre 10, 1994


Stretta dalla necessità di abbattere i costi, l’indu­stria europea dell’auto ha effettuato, tra il 1991 e il 1993, una massiccia ristrutturazione: tra produttori e fornitori si sono tagliati 500.000 posti di lavoro. La storia di decenni di lotte su cui si è formata l’élite della classe operaia, che furono il banco di prova della grande imprendi-tona di fronte ai problemi socia­li della produzione di serie, ha conosciuto tensioni laceranti, proposte rivoluzionarie: come quella Vw di ridurre orario di la­voro e busta paga. Marche sim­bolo dell’orgoglio di una nazio­ne, come Mercedes, hanno do­vuto cambiare filosofia di pro­getto: non più la migliore tecno­logia possibile, e il prezzo che ne consegue, ma un progetto com­patibile con l’obiettivo di prez­zo.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  ottobre 1, 1994


Come saranno le ‘autostrade informatiche’?
Larghe e a doppia corsia. Per far passare rapidamente le informazioni necessarie a poter scegliere tra centinaia di film, effettuare videoconferenze o diagnosi mediche, per lavorare da casa avendo a disposizione tutti i documenti che servono, per sfogliare il catalogo di un grande magazzino, e magari ordinare un vestito su misura vedendo sul video ‘l’effetto che fa’, è necessario disporre di canali di comunicazioni larghi (più esattamente a banda larga); non bastano più i due fili di rame del normale telefono, e neanche il cavo coassiale che è largamente diffuso in altri paesi, ci vuole la fibra ottica. (Ci sarebbe anche il satellite, ma sembra meno… vicino).

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Pubblicato In: Varie
→  settembre 30, 1994


Caro ministro,
ther’s no biz’ like show biz’: c’è voluta la proposta Rai di cedere a Stet i propri impianti fissi per familiarizzare il grande pubblico con il tema dell’outsourcing, la pratica di acqui-stare dall’esterno servizi propri di un’organizzazione. La polemica sul progetto Rai-Stet – a cui ho cercato di dare un mio modesto contributo – ha fatto passare sotto silenzio la notizia di un altro notevole caso di outsourcing. Il ministero delle finanze inglese ha deciso di dare all’americana Eds il proprio servizio elaborazione dati, che quindi avrà accesso ai segreti finanziari di tutte le imprese e di tutti i cittadini. AI prezzo di 1,5 miliardi di dollari in 10 anni, Eds si è impegnata a installare un sistema che ridurrà a metà il costo, e a una frazione i 2 mila addetti al centro di elaborazione dati.

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Pubblicato In: Giornali, Panorama
→  settembre 26, 1994


Non sono i salari troppo alti a minare la competitività delle imprese europee: sono i manager incapaci. Sono loro il male oscuro dell’imprenditorialità del vecchio continente, perché vivono arroccati all’interno dei confini della comu­nità ed hanno un carente senso dell’organizzazione azienda­le. Non, è un qualche sindacato barricadero a lanciare un «j’accuse» di tale evidenza ai manager di tutta Europa ma la Cee. E’ infatti quanto si legge nel «Panorama of Eu industry», uno studio della commissione europea . che in 1400 pagine analizza lo stato di salute del sistema imprenditoriale il quale a fine del 1994 dovrebbe far finalmente crescere dell’1,4 peni. cento il Pil continentale.

La Commissione europea esamina, in un ampio «Panorama delle indu­strie nell’Ue» le prospettive dopo due anni, in cui la produzione era scesa al livello più basso in vent’anni. Più che i dati quantitativi, sono interessanti le considerazio­ni qualitative, sulle cause della mancanza di competiti­vità europea sui , mercati mondiali: come fattore chia­ve si indica non il costo del lavoro, ma soprattutto i pro­cessi organizzativi, interni e nei rapporti con fornitori e distributori. Infatti, nota il rapporto, per ora le importa­zioni sostitutive da aree a basso costo, del lavoro hanno avuto un’influenza trascura­bile.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  settembre 21, 1994


Rileggere James Buchanan, in questa estate torrida e inquieta, fa l’effetto di una fresca brezza di montagna. La cronaca riporta di un’attività politica il cui scopo precipuo pare essere quello di infiammare i conflitti; Buchanan offre la sua teoria della politica come processo attraverso cui risolvere i conflitti individuali. Rispetto a tanto disordinato vociare, i suoi scritti consentono di comporre un ideale controcanto: di cui ognuno può facilmente scoprire i riferimenti, fin dalla citazione iniziale. Come è noto, è l’individuo il centro del pensiero del premio Nobel 1986 per l’economia: «Le procedure democratiche non sono correlate alla ricerca di un fine della politica astratto ed esistente indipendentemente dagli individui che compongono la comunità».
Gli individui operano nella società prendendo decisioni, facendo scelte: mediante i meccanismi del mercato e del voto. Se gli individui sono razionali e informati, e se operano all’interno di regole, le loro scelte sono per definizione ottimali. Nel senso (tecnicamente si dice paretiano) che ogni scelta differente di qualcuno darebbe luogo a una situazione meno favorevole per qualcun altro.

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Pubblicato In: Varie
→  settembre 20, 1994


Non stupisce che il dibattito sull’Enel si stia infiammando, come già accadde all’epoca del processo opposto nel 1962: qui sono davvero in gioco i poteri forti, e la linea del fuoco corre per tracciati che possono anche non seguire quelli degli schieramenti politici: a volte neppure quelli delle posizioni ideologiche.
Ci sono tuttavia alcune premesse sulle quali tutti dovrebbero convenire: la prima, che il business elettrico consta di tre aree con specificità proprie – produzione, trasmissione e distribuzione- e che se ne deve pretendere l’ unbundling contabile, come concordemente richiedono Autorità antitrust e autorità comunitarie; la seconda, che l’assetto del sistema energetico è di fondamentale importanza per il futuro a lungo termine di un paese industriale.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore