→ Iscriviti
→  marzo 16, 1995


Lettera aperta a Silvio Berlusconi

Onorevole Berlusconi, l’assetto del sistema televisivo è di assoluta rilevanza per un paese industriale. Sono certo che lei conviene sia su questa proposizione, sia sul suo contrario, essere cioè un danno per il paese l’ingorgo di problemi che su questo tema si è venuto formando: referendum e data delle elezioni, diritti mediatici e diritti d’impresa; anche le interruzioni pubblicitarie. che a rigore attengono alla politica culturale o alla protezione dei consumatori, assumono valenza di politica generale. Dovrebbe convenire, onorevole Berlusconi, che ciò non è avvenuto per caso: è stato proprio l’assommarsi nella sua persona del ruolo di capo dell’esecutivo e di proprietario di tanta parte del sistema televisivo italiano, a conferire rilevanza politica primaria alla questione.

leggi il resto ›


Pubblicato In: Giornali, Il Messaggero
→  marzo 16, 1995


Alla fine del secolo scorso, Camillo Olivetti si recava negli Stati Uniti insieme a Galileo Ferraris, di cui era assistente. La ricerca italiana nel campo elettrotecnico era allora all’avanguardia e proprio questo aveva spinto i due al lungo viaggio. Molte cose hanno imparato dagli Usa gli imprenditori dell’Italia che si andava industrializzando. Ma mentre alcuni della lezione americana recepivano soprattutto i metodi del taylorismo e del fordismo, che cosa impressiona di più il giovane Camillo Olivetti? Il fatto che in America la classe dirigente aveva una mentalità anticonservatrice, così diversa dall’abito curiale e notarile del ceto politico e dalla burocrazia italiana.

leggi il resto ›


Pubblicato In: Varie
→  marzo 14, 1995


«Accordo fatto» annuncia il senatore progressista Franco Debenedetti: entro questa sera la commissione industria del Senato dovrebbe varare in sede redigente l’authority per l’energia. Dopo l’accordo sull’autoproduzione raggiunto giovedì scorso (gli incentivi ai privati saranno estesi anche a gran parte delle nuove domande già istruite dal ministero dell’Industria, fino a 7mila megawatt complessivi) un’intesa è stata raggiunta anche sugli emendamenti proposti da alcuni senatori del Pds e della Lega, che chiedevano di inserire nel ddl anche l’istituzione dell’organismo di controllo sui settori legati alla comunicazione (compresi Tv e media). Il Pds sarebbe disposto a ritirare l’emendamento mentre la Lega lo trasformerebbe in un ordine del giorno impegnando comunque il Governo e il Parlamento a promuovere anche le altre authority (tic, trasporti e acqua) in tempi stretti.

leggi il resto ›


Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  marzo 9, 1995


Il fatto che Silvio Berlusconi «abbia un monopolio virtuale della televisione privata in Italia e, attraverso coloro che il suo governo, mentre egli ne aveva la guida, ha posto alla testa dei tre canali di Stato, abbia una considerevole influenza sul resto, sembrerebbe fuori luogo in Madagascar; in una moderna democrazia occidentale è bizarre». Chi legge abitualmente l’Economist ne avrà subito riconosciuto la precisione di sintesi e il gusto per l’understatement. Di questa ‘bizzaria’ abbiamo avuto un’altra prova ieri. Il giorno prima Prodi, sul Corriere, chiedeva a Berlusconi di chiarire la posizione per cui bisognerebbe andare subito a votare per evitare i referendum sulla Tv. Ieri, e qui sta la bizzarria, chi, sempre sul Corriere, risponde a Prodi? Non Berlusconi, che Prodi chiamava in causa, ma Fedele Confalonieri, il presidente della Fininvest.

leggi il resto ›


Pubblicato In: Varie
→  marzo 1, 1995


Nel chiuso dei ministeri, al riparo di un’improvvida delega, senza discussione in sede politica, il governo pare avere ormai deciso le modalità di privatizzazione dell’Enel. Le ragioni di coloro che sostenevano doversi cogliere l’occasione della privatizzazione per introdurre concorrenza nel mercato non solo non sono state sottoposte a confronto, ma vengono tacitate con considerazioni di politica generale: la data delle elezioni per decidere dell’assetto di un settore fondamentale per un paese industriale.
Ma, si dice, c’è uno stato di necessità: la difesa della lira richiede di procedere a un’immediata privatizzazione. Per questo scopo, il candidato ideale è l’Eni, non l’Enel: minime le modifiche da apportare al regime concessorio, nessuna interferenza con l’istituzione delle Autorità di settore, favore degli investitori istituzionali: lo dice un personaggio esperto ed autorevole come il professor Giavazzi.

leggi il resto ›


Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  marzo 1, 1995


In un Paese a struttura economica ultrastatalista, essere ultraliberista è quasi un dovere. Vedersi attribuire (da Carlo Mario Guerci nell’articolo «La nuova Enel val bene un compromesso» pubblicato sul Sole 24 Ore del 23 febbraio) questa qualifica solo perché si sostiene che la concorrenza è un bene per sé testimonia quanto ancora siamo inaspettatamente lontani dal comprenderne il valore.

leggi il resto ›


Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore