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→  maggio 20, 1995


Intervista di Daniele Manca

Allora, finalmente i consumatori, gli utenti, i cittadini possono brindare all’arrivo della concorrenza anche nel settore delle telecomunicazioni?
«Non ne sarei così convinto», dice Franco Debenedetti, senatore fra i più attenti alle tematiche della competizione soprattutto nel campo delle nuove tecnologie.

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Pubblicato In: Corriere Della Sera, Giornali
→  maggio 6, 1995


Il progetto istitutivo delle Autorità dei servizi di pubblica utilità, licenziato dal Senato, sta incontrando alla Camera notevoli intoppi. A quelli di natura strumentale, volti solo a rallentare le privatizzazioni, ora si è aggiunto il desiderio di cogliere l’occasione per regolare anche l’assetto del sistema televisivo: ossia, fare un’autorità delle comunicazioni anziché un’autorità delle telecomunicazioni. Che la cosa abbia una sua logica è innegabile: la convergenza tra telefonia e tv è in atto, non solo perché una volta ridotte a stringhe di bit i due tipi di segnali sono non distinguibili (ma anche i cromosomi dei liberisti e degli statalisti sono fatti delle stesse quattro basi), ma perché i due mercati si stanno fondendo.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  maggio 1, 1995


Chi comprerà Enel, Stet, Eni? Che, alla (presunta) vigilia della loro privatizzazione ancora ce lo si domandi, è un’ulteriore dimo-strazione dei limiti di un processo cui sono mancate fin dall’inizio priorità precise. La domanda non riguarda solo l’identità dei soci, ma anche la loro idoneità a esercitare la funzione di controllo e di supervisione sul management.

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Pubblicato In: Varie
→  maggio 1, 1995


Il mio amico benpensante lo incontro in libreria, reparto saggi.
Passeggiamo un po’ tra i titoli chiac­cherando dell’attualità politica.
Arriva puntuale la domanda: “Quando andremo a votare? Ho letto che lei voleva andarci a giugno: ma come si fa con questa situazione delle TV?”

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Pubblicato In: Varie
→  maggio 1, 1995


Franco Debenedetti intervista Franco Ferraresi

D: I risultati delle recenti elezioni regionali ci hanno descritto un’Italia spaccata in due in termi­ni di orientamenti politici: centro destra e centro-sinistra. Secondo lei, Professor Ferraresi, è un’Italia al bivio o un’Italia che ha sbattuto contro il muro e non riesce ad andare né a destra né a sinistra? Questo stallo nasconde una domanda di centro e caso mai una nostalgia per il ruolo e la funzione assolta storicamente dalla DC?

R: Ci troviamo veramente a mio giudizio in una fase di transizione e di riaggregazione complessiva del sistema politico aperta a molte soluzioni. Mentre il raggruppamento di destra e centro destra appare ormai piuttosto omogeneo e delineato, almeno per quanto riguarda le forme di alleanza politica, il gruppo di sinistra e centro sinistra rappresenta una realtà molto più fluida.

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Pubblicato In: Varie
→  aprile 29, 1995


Ogni discorso sull’assetto da dare al sistema delle Tlc in Italia deve partire da queste considerazioni di base:
- nel 1998, per effetto del disposto comunitario, cadranno i vincoli alla liberalizzazione del settore;
- di tutti i servizi di pubblica utilità, questo è quello in cui non esistono ostacoli di principio per la realizzazione di un mercato contendibile;
- il disegno deve comprendere anche le nuove tecnologie, soprattutto quelle via cavo.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore