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→  ottobre 14, 1995


A essere pessimisti non si corre nessun rischio, a essere liberisti, nel nostro paese, sì. Questa è la considerazione che viene in mente leggendo il Geronimo di giovedì, quello su banche e fondazioni. Il nostro, sostiene pessimista Geronimo, non è un mercato: una Borsa asfittica, dove i piccoli risparmiatori sono taglieggiati, i fondi pensione non esistono, e scorrazzano le mani forti. Chi conta su un mercato siffatto per restituire alla proprietà privata le banche possedute da fondazioni non può non avere un altro disegno, quello di consentire a quelle stesse mani forti di impadronirsi prima delle banche e poi delle privatizzande Enel, Stet. Conclusione: il liberismo non fa per noi, lasciamo perdere le privatizzazioni: in queste condizioni sarebbero solo occasione per un «esproprio non proletario».

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Pubblicato In: Varie
→  ottobre 10, 1995


Il ministro delle Poste Gambino ha consegnato il disegno di legge che dovrebbe liberalizzare le Tlc. Quale ne è la filosofia di fondo? «Ci si rende conto – si legge nella relazione – che si tratta di norme di particolare vincolo allo sviluppo integrato dei vari settori della comunicazione. Tuttavia sia il parlamento che questo governo ritengono che nell’attuale assetto del mercato della comunicazione sia necessario evitare il formarsi o il consolidarsi di posizioni dominanti». La frase rivela un errore concettuale: Gambino, col pretesto di evitare il rafforzarsi di posizioni dominanti, consente la convergenza tra telefono e Tv solo a soggetti condannati, per i limiti posti dalle legge, a non poter mai competere con il monopolista: che così viene protetto.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  ottobre 1, 1995


Storie di viaggio in Italia. È il comandante che parla: «Ci comunicano che dobbiamo rientrare al posteggio e che la messa in moto è ora prevista fra un’ora e dieci. Siamo all’assurdo ma non dipende da noi». Molti di quelli che hanno cercato di viaggiare in aereo negli ultimi tempi avranno sentito frasi del genere, magari anche accompagnate da qualche (più o meno) spiritoso commento del pilota.
Dovendo andare da Roma a Milano, quindi nella priv ilegiata situazione di potere usufruire dell’unico collegamento ferroviario relativamente veloce del nostro beneamato paese, ho preso il pendolino: dove la hostess mi ha comunicato che, dato l’aumentato numero di passeggeri, non c’erano più pasti disponibili. Dovevo scusare, ma non dipendeva da lei. Anzi, a ben vedere, la colpa era mia: dovevo sapere che i pasti vanno prenotati all’acquisto del biglietto.

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Pubblicato In: Varie
→  ottobre 1, 1995


Prodi ha lanciato una sfida. Sul Sole di ieri egli critica coloro che nella sua polemica sulla vicenda Supergemina hanno voluto vedere ostilità ai privati, o ne hanno approfittato per attribuirgli attacchi ai ‘poteri forti’. La sua sfida è quella di collocare il discorso in una più ampia prospettiva del futuro del capitalismo italiano e delle
gioco della nostra economia.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  settembre 25, 1995


La polemica estiva sui confronti tra Enel e sistema elettrico inglese si potrebbe liquidare osservando che trarre dagli andamenti dei prezzi argomentazioni a favore o a sfavore degli assetti dei settori, induce ad affermazioni non scientifiche (in senso popperiano) in quanto non confutabili: infatti paragonando un sistema pubblico e unitario con uno privato e pluralista, dal confronto dei numeri non si potrà mai desumere quanto sia dovuto alla differenza tra pubblico e privato e quanto a quella tra unitario e pluralista.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  settembre 19, 1995


Da cinque anni, da quando cioè la legge Amato impose la separazione tra fondazìoni e banche e la loro trasformazione in spa, il problema di privatizzare le banche naviga nella nebbia. Allora, il 56 per cento del sistema bancario italiano era in mano pubblica, controllato da fondazioni, di nomina pubblica (cioè politica); così resta oggi, nonostante il governo Dini abbia chiesto alle fondazioni di scendere al 49 per cento di proprietà entro 5 anni, e insista con coerenza.

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Pubblicato In: Corriere Della Sera, Giornali